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News : IL SANTO DEL GIORNO: MESE DI LUGLIO
Inviato da Giuseppe Piccolo il 2/2/2024 8:10:00 (2510 letture)

gefste7San Germano d'Auxerre Vescovo -- San Pietro Crisologo Vescovo e dottore della Chiesa -- San Lupo di Troyes Vescovo -- San Vittore I Papa e Martire -- Santa Natalia e compagni Martiri a Cordova -- San Gioacchino Padre della Beata Vergine Maria -- San Vittore I Papa e Martire -- Santa Cristina di Bolsena Martire



 










31 luglio: San Germano d'Auxerre Vescovo



Auxerre, Francia, 378 ca. – Ravenna, 31 luglio 448



Germano nacque ad Auxerre in una famiglia di grandi proprietari terrieri. Studiò le arti liberali e poi andò a Roma per acquisire il dottorato in Diritto ed esercitare la professione di avvocato. In seguito, tornato in Francia, divenne governatore della Provincia Lionese Quarta, cui apparteneva Auxerre. Alla morte del vescovo della città sant'Amatore il clero, la nobiltà e il popolo acclamarono Germano. Ceduti tutti i suoi averi ai poveri, durante il suo episcopato diede prova di uno stile di vita umile e austero, rianimò la vita monastica in Gallia e fu protagonista di importanti opere di pacificazione tra popolazioni in conflitto. In Inghilterra, inviato dal papa Celestino I, Germano combatté con successo l'eresia pelagiana e si adoperò in una fruttuosa opera di diffusione della fede cristiana. Morì in missione diplomatica a Ravenna nel 448. Il suo corpo fu immediatamente riportato ad Auxerre. Si racconta che quando il corteo funebre, arrivato a Vercelli entrò nella locale cattedrale, le candele che erano spente si accesero da sole tutte insieme. Il culto di san Germano culto presto si diffuse in tutta la Gallia.

30 luglio: San Pietro Crisologo Vescovo e dottore della Chiesa - Imola, ca. 380 - 450



Nel 433 venne consacrato vescovo di Ravenna, dal Papa in persona, Sisto III. Il soprannome di Pietro è «Crisologo», che significa «dalle parole d'oro». La sua identità di uomo e di vescovo viene fuori chiaramente dai documenti che possediamo, circa 180 sermoni. E' lì che troviamo veramente lui, con una cultura apprezzabile in quei tempi e tra quelle vicende, e soprattutto col suo calore umano e con lo schietto vigore della sua fede. Ravenna ai tempi di Pietro è una città crocevia di problemi e di incontri. Dall'Oriente lo consulta l' archimandrita Eutiche, in conflitto dottrinale col patriarca di Costantinopoli e con gran parte del clero circa le due nature in Gesù Cristo. Il vescovo di Ravenna gli risponde rimandandolo alla decisione del Papa (che ora è Leone I) «per mezzo del quale il beato Pietro continua a insegnare, a coloro che la cercano, la verità della fede». Una rigorosa indicazione, espressa sempre con linguaggio amico, con voce cordiale. (Avvenire) 



29 luglio: San Lupo di Troyes Vescovo



Toul, Alsazia, 383 c. - 479


Nato a Toul, in Alsazia, intorno al 383, Lupo si fece monaco nell'abbazia di Lèrins dopo aver distribuito ai poveri tutti i suoi beni. Eletto vescovo di Troyes nel 426, difese la città dalla furia devastatrice degli Unni e combatté strenuamente il dilagante clima eretico. Il martirologio romano nel ricordo romano ne ricorda la «deposizione» il 29 luglio, giorno in cui la Chiesa beneventana ne ha sempre celebrato la memoria. Il culto di san Lupo, in Benevento e nella sua diocesi, risale almeno al IX-X secolo. Già nel IX secolo esisteva in Benevento una badia benedettina intitolata a suo nome, i cui abati esercitavano giurisdizione spirituale e temporale sul villaggio fortificato di san Lupo (arcidiocesi e provincia di Benevento). Quando, nel 1450, Papa Niccolò V soppresse la badia, i beni e la giurisdizione furono annessi al capitolo metropolitano, che da quel tempo onora il santo vescovo trecense come suo insigne patrono. Patrono di san Lupo (BN) che lo venera dal 27 al 29 luglio con la processione del grano. (Avvenire)


28 luglio: San Vittore I Papa e Martire



m. 199 (Papa dal 189 al 199)



Quattordicesimo Papa, venne eletto nel 189 e morì dieci anni dopo. Nei primi cinque anni del suo Pontificato ebbe come interlocutore l'imperatore Commodo, che grazie agli auspici della sua favorita Marcia, simpatizzante verso di loro, non rinnovò la persecuzione contro i cristiani. Anzi, decise la liberazione dei cristiani condannati alla deportazione nelle miniere della Sardegna. Fu tenace difensore della purezza della fede e a questo scopo condannò i vari movimenti ereticali che attaccavano la Trinità. In particolare, l'adozionismo, predicata in Roma da Teodato, detto «il cuoiaio», secondo cui Gesù sarebbe stato un uomo adottato da Dio e eleva al rango divino. In campo liturgico si contrappose alle Chiese «Quartodecimani» per le quali la Pasqua andava celebrata nella luna decimoquarta di marzo, in qualunque giorno cadesse. Della morte di Papa Vittore I non si sa molto, ma visto che la seconda metà del suo Pontificato coincise con le persecuzioni anticristiane dell'imperatore Settimio Severo, quasi certamente venne martirizzato. (Avvenire)



27 luglio: Santa Natalia e compagni Martiri a Cordova





Visse durante l’occupazione musulmana a Cordova, centro del califfato ommiade (756-1091) e il suo nome era Sabigoto, conosciuta poi con il nome di Natalia. Cristiana di fede, sposò Aurelio giovane dalla solida formazione cristiana (era nato da madre cristiana e da padre maomettano, divenuto orfano fu educato da una zia cristiana). 




Essi vivevano da perfetti cristiani ma senza farsi riconoscere dai musulmani, ebbero l’occasione di assistere alle offese e insulti che il cristiano Giovanni subiva da parte dei maomettani, edificati dalla serenità di lui, sentirono il desiderio di subire anch’essi il martirio per Cristo

Questo desiderio venne rafforzato dalle visite che facevano in carcere ai futuri martiri, Giovanni, Eulogio, Flora e Maria, ma c’era un impedimento all’ardore di fede dei due coniugi, le due piccole figlie di cinque e otto anni, che rimaste sole sarebbero diventate musulmane, come tutti i loro parenti, secondo le disposizioni vigenti degli arabi.

Allora decisi, le portarono al monastero ‘Tabanense’ sotto la cura di Isabella, vedova del martire Geremia, lasciandole denaro a sufficienza per il loro mantenimento.

C’era anche un’altra coppia cristiana, che aveva gli stessi ideali, Felice e Liliosa, tutti e due figli di genitori, mori di razza, ma cristiani di religione, a loro si aggiunse un diacono Giorgio, monaco di S. Saba di Gerusalemme, giunto in Spagna per chiedere elemosine per il suo monastero e arrivato da Sabigoto (Natalia), si sentì dire da lei che aspettava proprio lui, perché in una visione le era stato promesso un monaco come compagno di martirio.

Anche Giorgio sentì il desiderio di dare la propria vita per Cristo; i cinque si accordarono affinché le due donne andassero nella moschea a viso scoperto, facendosi così riconoscere come cristiane; furono tutti arrestati e mentre le due coppie spagnole Natalia ed Aurelio, Liliosa e Felice furono condannati a morte, Giorgio essendo straniero venne rilasciato, ma non era quello che desiderava, allora si mise ad offendere Maometto e quindi venne decapitato insieme agli altri quattro, il 27 luglio dell’852 a Cordova.

I cristiani ricuperati i loro corpi, li seppellirono in vari monasteri e chiese, separati e distanti. Natalia (Sabigoto) fu sepolta nella chiesa dei SS. Fausto, Gennaro e Marziale, poi chiamata di S. Pietro.



26 luglio: San Gioacchino Padre della Beata Vergine Maria



Anna e Gioacchino sono i genitori della Vergine Maria. Gioacchino è un pastore e abita a Gerusalemme, anziano sacerdote è sposato con Anna. I due non avevano figli ed erano una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire «amata da Dio». Gioacchino porta di nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli, dodici vitellie centro capretti senza macchia. Più tardi Maria è condotta al tempio per essere educata secondo la legge di Mosè. Sant'Anna è invocata come protettrice delle donne incinte, che a lei si rivolgono per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri legati alle sue funzioni di madre, tra cui i lavandai e le ricamatrici. (Avvenire)



25 luglio: San Cristoforo Martire in Licia



San Cristoforo, martire in Licia nel 250, durante la persecuzione dell'imperatore Decio, fu uno dei «quattordici santi ausiliatori», colui che avrebbe portato sulle spalle un bambino, che poi si rivelò Gesù. Il testo più antico dei suoi Atti risale all'VIII secolo. In un'iscrizione del 452 si cita una basilica dedicata a Cristoforo in Bitinia. Cristoforo fu tra i santi più venerati nel Medioevo; il suo culto fu diffuso soprattutto in Austria, in Dalmazia e in Spagna. Chiese e monasteri si costruirono in suo onore sia in Oriente che in Occidente. (Avvenire)



     24 luglio: Santa Cristina di Bolsena Martire





Le varie versioni della «Passio» di Cristina sono discordanti. Quelle greche la dicono originaria di Tiro, le latine di Bolsena. A suffragare questa seconda ipotesi sta il fatto che nella cittadina laziale – di cui la santa è patrona – fin dal IV secolo si è sviluppato un cimitero sotterraneo intorno al sepolcro di una martire Cristina. Il racconto della «Passio» è considerato favoloso e narra di una undicenne che il padre fece rinchiudere in una torre con dodici ancelle per preservarne la bellezza. In realtà questa misura venne adottata dal genitore, di nome Urbano, ufficiale dell’imperatore, per costringere la figlia ad abiurare la fede che aveva abbracciato: il cristianesimo. Alla morte del padre – che già aveva fatto più volte torturare la figlia, pur di farla ritornare agli antichi culti – le autorità si accanirono ancora di più su di lei, mettendola a morte. (Avvenire)



 23 luglio: Sant'Ezechiele Profeta



Ezechiele viene considerato il profeta che fa da ponte tra due diverse epoche della storia d'Israele, quella pre-esilica e quella post-esilica; è situato tra Geremia e Daniele; la sua attività sociale e religiosa si svolge fra i deportati, in particolare a Tell-Abib o Colle delle spighe. Egli stesso descrive le sue vicissitudini: nel 597, quando aveva circa venticinque anni, venne deportato da Nabucodonosor in Babilonia insieme a diecimila persone fra le quali il re Ioakin, la corte, notabili, sacerdoti, artigiani. Dalla bocca di Ezechiele gli esuli, sistemati lungo il gran canale fra Babilonia e Nippur a coltivare i campi, ascoltavano i messaggi di Jahweh. Delle molteplici visioni di Ezechiele alcune sono state ripetutamente rappresentate in opere d'arte. Fra di loro è singolarmente significativa quella, grandiosa, del campo cosparso di ossa secche che al soffio di Dio riprendono vita rivestendosi di carne. Se per i giudei tale visione è simbolo della sicura restaurazione nazionale a gloria di Dio e a dimostrazione della sua potenza, per i cristiani è assurta a simbolo della resurrezione della carne. (Avvenire)



22 luglio: Beato Agostino da Biella Domenicano



Biella, 1430 - Venezia, 22 luglio 1493



Entrò giovanissimo nel convento domenicano della sua città natale. Uomo di profonda vita interiore, sebbene di salute cagionevole, circondò il candore della sua anima con penitenze e austerità, attese zelantemente al ministero della direzione spirituale e a soccorrere ogni genere di sofferenti. Effuse sugli altri i tesori della sua santità personale. Visse a Soncino, Vigevano e a Venezia dove morì mentre cantava le lodi di "pio.



21 luglio: Sant'Alberico Crescitelli Missionario, Martire - Altavilla Irpina (AV), 30 giugno 1863 – Yentsepien (Cina), 21 luglio 1900



Padre Alberico Crescitelli, missionario del Pime, fu martirizzato in Cina nel 1900, durante la rivolta dei Boxers. Nato ad Altavilla Irpina (Avellino) nel 1863, a 17 anni era entrato nell'allora Pontificio seminario dei Santi Pietro e Paolo per le missioni estere. Nel 1887, poco prima di partire per la sua destinazione, lo Shensi meridionale, restò bloccato nel paese natale a causa di un'epidemia di colera, nella quale si prodigò. Raggiunta con un viaggio avventuroso la Cina, si dedicò ai cristiani del fiume Han e si spinse in altre località. Suscitò molte conversioni. Ma nel 1900 si abbatté la tempesta contro gli occidentali e, tra loro, i missionari. Dato che gestiva un asilo per ragazzi poveri, bisognosi di cibo, padre Alberico venne ingiustamente accusato di essere un artefice delle privazioni alimentari che la popolazione subiva. Il malcontento si sfogò contro di lui. Circondato dentro la dogana di Yentsepien, venne fatto uscire, torturato, ucciso, fatto a pezzi e gettato nel fiume. È santo dal 2000. (Avvenire)



20 luglio: Sant'Elia Profeta sec. IX a.C.



Elia (il cui nome significa «il mio Dio è Jahvè») nacque verso la fine del X sec. a.C. e visse sotto il regno di Acab, che aveva imposto il culto del dio Baal. Elia si presentò dinanzi al re Acab ad annunciargli, come castigo, tre anni di siccità. Abbattutosi il flagello sulla Palestina, ritornò dal re e per dimostrare l'inanità degli idoli lanciò la sfida sul monte Carmelo contro i 400 profeti di Baal. Quando sul solo altare innalzato da Elia si accese prodigiosamente la fiamma, e l'acqua invocata scese a porre fine alla siccità, il popolo linciò i sacerdoti idolatri. Ma Elia dovette sottrarsi all'ira della moglie di Acab, Jezabel, seguace del dio Baal. Sconfortato, pregò Dio di farlo morire. Ma dopo un angelo, gli apparve Dio ed Elia comprese che il trionfo del bene avviene con pazienza, perché Dio domina il tempo. Il fiero profeta, che indossava un mantello di pelle sopra un rozzo grembiule stretto ai fianchi, come otto secoli dopo vestì, Giovanni Battista, di cui è la prefigurazione, tornò in mezzo al popolo di Dio, ma non assistette al pieno trionfo di Jahvè. Morì misteriosamente nell'850 a.C., su un carro di fuoco. (Avvenire)



19 luglio: Beato Achille (Achilles Jozef) Puchala Sacerdote e martire - Kosin, 18 marzo 1911 - Borowikowszczyzno, 19 luglio 1943



Nacque il 18 marzo 1911 in Polonia nel villaggio di Kosin, diocesi di Przemy. Terminata la scuola elementare, nel 1924 entrò a Leopoli nel seminario minore dei Frati minori conventuali. La sua formazione religiosa culminò il 22 maggio 1932 con la professione dei voti solenni ed il 5 luglio 1936 venne ordinato sacerdote. I primi anni di ministero furono nel convento di Grodno. Trasferito poi a Iwieniec, diocesi di Pilsk, fu sorpreso dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Il 19 giugno 1943 si verificò un'insurrezione contro i nazisti. Quando il parroco della vicina Pierszaje fuggì, padre Achilles vi si trasferì nei primi anni 40 per reggere la sede vacante. Un mese dopo giunse a Pierszaje la Gestapo, che perquisì anche la canonica. Secondo un testimone oculare, il comandante locale della gendarmeria tedesca, cattolico praticante che abitava nella canonica, propose ai due sacerdoti di rifugiarsi in un nascondiglio, ma Achilles non abbandonò i fedeli e si unì agli arrestati. Fu ucciso in un fienile a cui poi fu dato fuoco il 19 luglio 1943. (Avvenire)




 



18 luglio: San Bruno di Segni Vescovo



Solero, 1049 - Montecassino, 18 luglio 1123



Bruno nacque a Solero d'Asti nel 1040. Dopo aver conseguito la laurea presso l'Università di Bologna, decise di ritirarsi nel monastero di Montecassino. Nominato canonico della Cattedrale di Siena dal vescovo Rodolfo, fu inviato a Roma per impegni della diocesi. Qui ebbe l'incarico di confutare l'eretico Berengario. La disputa si tenne davanti al Pontefice, e Bruno confutò così sapientemente l'eretico, che Gregorio VII stesso lo consacrò e nominò vescovo di Segni. Pochi anni dopo affiancherà il Papa nella gigantesca lotta alle elezioni simoniache e la prepotenza di Enrico IV. Tornò a Segni nell'aprile del 1082, ma giuntovi fu imprigionato dal conte Adolfo di Segni. Il Signore però vegliava su di lui e con un miracolo ripetuto per tre volte lo liberò. Tornato a Roma fu nuovamente imprigionato col Papa nella mole Adriana. Dopo la liberazione, Bruno, desideroso di pace, trascorse nel chiostro benedettino gli ultimi anni della propria vita, seguendo con cura la Regola, tanto che dopo soli cinque anni di vita monastica venne eletto abate di Montecassino. Qui morì il 18 luglio 1123. (Avvenire)



17 luglio: Sant' Alessio Mendicante



Roma o Costantinopoli (?) V secolo – Roma, 17 luglio anno ?



Fattosi povero, da patrizio qual era, Alessio trascorreva le notti sotto una scala sul colle romano dell’Aventino. In quel luogo Papa Onorio III gli dedicò nel 1217 una chiesa, scelta ancora oggi per molti matrimoni che si celebrano nell’Urbe. Ma quella della scala è soltanto una delle due tradizioni esistenti sul santo. Secondo quella siriaca, infatti, il giovane fuggì la sera delle nozze per recarsi a Edessa, dove visse da mendicante e morì. La variante greco-romana introduce il ritorno a Roma (raffigurato nelle pitture della chiesa inferiore della basilica San Clemente). Qui Alessio visse sempre da mendico e non venne riconosciuto dal padre. Fu Papa Innocenzo a scoprirne l’identità e a comunicarla ai genitori, che, straziati, si recarono al capezzale del figlio ormai morente. Una scena spesso raffigurata nell’arte. Della figura di Alessio si è impadronita anche la letteratura. (Avvenire)



16 luglio: Beata Irmengarda (Ermengarda) di Chiemsee Badessa di Frauenwörth



† Frauenwörth (Chiemsee, Baviera), 16 luglio 866



Oggi, nel giorno della Madonna del Carmelo, la Chiesa ricorda anche la beata Ermengarda (Irmgard), figlia di un nipote di Carlo Magno, Ludovico il Germanico. Nacque a Ratisbona (Regensburg) nell'833 ed ebbe sette tra fratelli e sorelle. Insieme alle altre tre figlie femmine nate dell'unione del re di Germania con la nobile guelfa Emma, Ermengarda venne educata nel monastero svevo di Buchau. Poi si fece benedettina e andò a vivere nell'abbazia di Frauenwörth situata su un'isola del lago di Chiemsee, in Baviera. Ne divenne la prima badessa e si distinse per la pietà di vita. Morì a soli 33 anni e riposa nella cappella del monastero. È stata beatificata da Pio XI nel 1928. Il lembo di terra, detto Fraueninsel («l'isola delle donne»), è tuttora meta di pellegrinaggi da tutta la Germania. Ermengarda viene, infatti, invocata per sconfiggere la sterilità e come protettrice nei parti plurimi. (Avvenire)

 



     15 luglio: Beato Ceslao di Cracovia Domenicano



Cracovia, Polonia, 1180 c. - Wroclaw, 17 luglio 1242



Nacque in Slesia probabilmente nel 1180, passò la giovinezza a Cracovia. Nel 1220 faccompagnò insieme a san Giacinto, il vescovo di Cracovia Ivo Odrowaz a Roma. Lì conobbe san Domenico Guzman e assistette alla miracolosa resurrezione ddi un giovane operata dallo stesso Domenico. Giacinto e Ceslao decisero di entrare nell'ordine dei Predicatori, e furono mandati in Polonia per erigere nuove fondazioni. Durante il viaggio di ritorno si fermò a Praga dove fondò la casa domenicana presso la chiesa di San Clemente, prima di fare ritorno a Cracovia. Nel 1232 Ceslao diventò padre provinciale della Polonia. Girò per altri quattro anni per tutta la Slesia e la Polonia fondando case, finché nel 1236 si dimise e, tornò a Wroclaw, dove nel 1241 fu partecipe della liberazione della città dall'assedio dei tartari. Morì il 17 luglio 1242 e fu sepolto nella chiesa di Sant'Adalberto. (Avvenire)

 



14 luglio: Beata Angelina da Montegiove - Monte Giove, Orvieto, 1377 – Foligno, 14 luglio 1435



Nata nel 1377 a Montegiove (Orvieto), Angelina, rimasta orfana della madre, a dodici anni fece voto di verginità. Nel 1393 venne costretta dal padre a sposarsi, ma la sera stessa delle nozze un angelo del Signore la visitò, rassicurandola sul futuro. Dopo un anno, rimasta vedova, Angelina distribuì i sui beni ai poveri, potendo finalmente indossare il saio di Francesco d'Assisi. Dopo di lei, altre ragazze decisero di seguirla, suscitando le ire dei feudatari, che le costrinsero all'esilio. Giunta a Foligno nel 1395, due anni dopo emise i tre voti evangelici. Nacquero così le terziarie francescane regolari. La beata Angelina morì nel 1435 e venne sepolta nella chiesa francescana di Foligno. Nel 1492, in seguito ad un miracolo, la salma venne trovata intatta. Esumata, fu deposta in un'urna preziosa. (Avvenire)



13 luglio: San Enrico II imperatore



973 - Bamberga, Germania, 13 luglio 1024



L'imperatore Enrico II è un esempio di rettitudine nella difficile arte del governare: per questo oltre che santo è patrono delle teste coronate. Nato nel 973 presso Bamberga, in Baviera, crebbe in un ambiente cristiano. Il fratello Bruno divenne vescovo di Augsburg (Augusta), una sorelle si fece monaca e l'altra andò in sposa a un santo, il re d'Ungheria Stefano. Lui venne affidato per l'educazione ai canonici di Hildesheim e, in seguito, al vescovo di Regensburg (Ratisbona), san Wolfgang. Si preparò così a un giusto esercizio del potere, cosa che avvenne dapprima quando divenne Duca di Baviera, e poi nel 1014 quando - già re di Germania e d'Italia - Papa Benedetto VIII, lo incoronò a guida del Sacro Romano Impero. Tra i consiglieri ebbe Odilone, abate di Cluny, centro di riforma della Chiesa. Enrico morì nel 1024. Fu lui a sollecitare l'introduzione del Credo nella Messa domenicale. (Avvenire)  



12 luglio: San Giovanni Gualberto Abate - Firenze, 985/995 - Passignano Val di Pesa (FI) 12 luglio 1073



I dati certi sulla sua vita, al di là della leggenda, sono pochi. Monaco di San Miniato, dopo aver denunciato il proprio abate per simonia, abbandonò il convento alla ricerca di un nuovo monastero. Giunto a Vallombrosa, un luogo isolato sull' Appennino, con l'appoggio dell'abate di Settimo, diede origine con i monaci che avevano abbandonato S. Miniato, ad una comunità che si ingrandì anche per il sopraggiungere di laici da Firenze. Accettata con riluttanza la carica di abate, Giovanni fondò l'Ordine dei Vallombrosani. Egli volle ritornare agli insegnamenti degli Apostoli, dei Padri della Chiesa, di San Basilio e di San Benedetto, accentuando gli aspetti della povertà e del lavoro manuale, impegnandosi decisamente e direttamente alla riforma dei monasteri.




 



11 luglio: Sant'Olga di Kiev Granduchessa



Nel giorno di san Benedetto, patrono d'Europa, la Chiesa ricorda anche Olga, tra i primi santi russi inseriti nel calendario cattolico. È considerata l'anello di congiunzione tra epoca pagana e cristiana. Nacque nell'890 nei pressi di Pskov da un capo variago, popolazione di origine normanna. Era traghettatrice sul fiume Velika, quando conobbe il principe Igor Rjurikovic, che la sposò. Morto questi divenne reggente di Kiev. Si convertì al cristianesimo nel 957. Il nipote san Vladimiro sarebbe stato il "battezzatore della Rus'". Tenne contatti con Costantinopoli. Morì quasi 80enne nel 969. (Avvenire)



     10 luglio: Beato Ascanio Nicanore Francescano, martire



La vicenda terrena di padre Ascanio Nicanore, si accomuna nel martirio ad altri sette religiosi francescani e tre laici maroniti, uccisi per la fede, nella notte del 10 luglio 1860 e conosciuti come “Beati Martiri di Damasco”.

Essi si trovavano nel loro convento di Damasco in Siria, svolgendo la vita comunitaria, estesa all’apostolato fra la popolazione locale.

Nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1860, furono attaccati dai Drusi di Damasco, setta religiosa di origine musulmana sciita, che in preda al loro fanatismo di insofferenza religiosa, scoppiato negli anni 1845-46 e specialmente nel 1860 contro il cristianesimo; essi percorsero la città facendo stragi di cristiani.

Gli otto francescani si rifugiarono fra le solide mura del convento, con loro si trovavano tre fratelli cristiani maroniti; purtroppo ci fu un traditore, forse fra gli inservienti locali, che introdusse gli assassini per una piccola porta, cui nessuno aveva pensato, e così furono tutti massacrati, con la ferocia che distingue i fondamentalisti islamici e che in tanti secoli ha fatto migliaia e migliaia di vittime nel mondo cristiano.




 







9 luglio: Santa Paolina del Cuore Agonizzante di Gesù Religiosa, fondatrice



Amabile Wisenteiner, nacque a Vigolo Vattaro, piccolo paese del Trentino allora del Sud-Tirolo sotto la dominazione austriaca il 16 dicembre 1865.

A 10 anni di età sbarcò in Brasile con la sua povera famiglia.

A 25 anni lasciate le famiglie, Amabile e la sua compagna si ritirarono in una casupola vicino alla Cappella di s. Giorgio a Vigolo assistendo una prima ammalata di cancro. Il 12 luglio 1890 è ritenuta la data di nascita della Congregazione delle Piccole Suore dell’Immacolata Concezione.

Alla sua morte lascia ben 45 case in cinque Stati del Brasile. Il messaggio di Madre Paolina in terra di emigrati e di missione, fu la totale disponibilità al servizio della Chiesa nello spirito ignaziano e nell’impegno parrocchiale e religioso nei confronti di chiunque ne avesse bisogno.

 




 



8 luglio: Sant' Adriano III Papa



IX secolo - Nonantola, 885 (Papa dal 17/05/884 al 09/885)



Della sua vita si sa poco. Il «Liber Pontificalis» ci dice che era romano e che governò la Chiesa solo per un anno dall'884 all'885. Mantenne un atteggiamento conciliante con il patriarca di Costantinopoli Fozio e, invitato da Carlo il Grosso - successore di Carlo Magno - alla Dieta di Worms, morì durante il viaggio. L'imperatore aveva chiamato il pontefice, poiché la sua presenza avrebbe sanzionato l'autorità imperiale dell'erede del Sacro Romano Impero. È sepolto presso il monastero di Nonantola, nel Modenese. (Avvenire)




 




 



7 luglio: Sant'Agostino Fantosati Martire



Trevi (Perugia), 16 ottobre 1842 - Hoang-scia-wan (Cina), 7 luglio 1900



Antonio nasce a Trevi (Pg) il 16 ottobre 1842. A 16 anni veste l'abito religioso francescano nel convento della Spineta a Todi, cambiando il nome in fra Antonino. Viene ordinato sacerdote nel 1865. Nel 1867 decide di partire missionario per la Cina, aggregandosi a Marsiglia ad altri otto francescani, fra cui padre Elia Facchini, che morirà martire due giorni dopo di lui, e un folto gruppo di Suore Canossiane. Giunge così ad Uccian capitale del Hu-pè e residenza principale della Missione. Qui deve vestire abiti cinesi e prendere il nome in lingua locale di Fan-hoae-te. Nel 1868 arriva nell'Alto Hu-pè, meta del suo campo apostolico che gli è stato assegnato, dove rimane per sette anni. Nel 1878 viene nominato amministratore apostolico dell'Alto Hu-pè e nel 1889 vicario apostolico dell'Hu-nan Meridionale. Durante la sua attività pastorale viene sottoposto a vari giudizi con accuse fatte da pagani interessati e contrari al cristianesimo. I suoi ultimi anni sono segnati dalle persecuzioni. Il 7 luglio 1900 viene ucciso brutalmente dalla folla aizzata dai «boxers». (Avvenire)




 




 



6 luglio: Santa Domenica (Ciriaca) Venerata a Tropea



Santa Domenica nacque nel 287 a Tropea in Calabria, figlia di Doroteo ed Arsenia. Fin dall'infanzia visse in un ambiente profondamente cristiano e dove la vita quotidiana stessa era pregna della fede professata. Probabilmente la famiglia aveva una posizione agiata e di rilievo, se sembra che lo stesso imperatore si interessò alla questione che portò Doroteo, Arsenia e Domenica al giudizio. Questo potrebbe essere confermato anche dal fatto che ai genitori di Domenica venne risparmiata la vita, in cambio dell'esilio nella regione dell’Eufrate. Domenica, invece, fu sottoposta a numerose pressioni e angherie per indurla a rinnegare la sua fede cristiana. Non solo i vari tentativi risultarono vani, ma i prodigi operati dalla Santa portarono a conversione alcuni presenti. Condotta in Campania, fu processata e condannata al supplizio "ad leones", ma i leoni rimasero impassibili e divennero addirittura docili davanti alla santa, la pena fu così mutata nella decapitazione, che avvenne secondo lo storico Baronio il 6 luglio 303. Il culto della santa tropeana si diffuse nel sud Italia e in Oriente, perché i vescovi di Tropea, di rito greca, dipesero come giurisdizione ecclesiastica dal patriarcato di Costantinopoli. Le spoglie mortali della santa riposarono per molti anni a Vizzini, per essere poi traslati nella cattedrale di Tropea, città della quale è patrona.

 




 



5 luglio: Santa Filomena Venerata a Sanseverino Marche



Nel 1527 (1526), compiendosi scavi sotto l'altare maggiore di S. Lorenzo in Doliolo a Sanseverino Marche (l'antica Settempeda), fu rinvenuto un corpo di donna con una schedula (non facilmente leggibile) nella quale si afferma trattarsi della salma di s. Filomena della stirpe dei Chiavelli traslata da s. Severino vescovo in quella chiesa al tempo dei re goti (Totila). Nello stesso anno il card. Ciocchi del Monte sistemò il corpo sotto l'altare dedicato alla santa. La festa, dapprima celebrata il 5 luglio, data nella quale Filomena figura nel Martirologio Romano, successivamente fu rinviata alla prima domenica dello stesso mese.

Il corpo ritrovato è veramente quello di una santa martire? Da un punto di vista strettamente storico la risposta è negativa, giacché prima del sec. XVI nessuna menzione né del nome, né del culto, né del corpo di una santa Filomena si ha a Sanseverino. Lo stesso contenuto della schedula, attribuente la depositio a s. Severino, non presenta elementi che possano essere sostenuti da una sana critica storica. E' molto probabile perciò che si tratti di un "corpo santo" analogo a quello più famoso della Filomena romana.

Sopra l'altare ove riposa il corpo esisteva una tela del Pomarancio con la santa rappresenta l'insieme con s. Lorenzo.




 




 



4 luglio: Santa Berta do Blangy Badessa



Francia, 640 ca. – Blangy, Artois (Francia), 725



Figlia di Rigoberto, conte palatino sotto il re carolingio Clodoveo II, sposò ventenne un parente di questi, Sigfrido. Vent'anni dopo, rimasta vedova, seguì la vocazione monastica. Costruì due case di preghiera, ma entrambe crollarono. Un angelo, allora, le apparve e le indicò un luogo adatto, dove sorse il monastero di Blangy, nell'Artois. Vi si stabilì con le due figlie maggiori, Deotila e Gertrude. Alcuni anni prima della morte, avvenuta intorno al 725, lasciò l'incarico di badessa e si ritirò a vita anacoretica in una celletta nelle vicinanze del monastero. (Avvenire)




 



3 luglio: San Germano di Man Vescovo



m. 474 c.



Germanus o Mogorman, vescovo di Man figlio di Restitutus degli Hy Baird e di Liamain, sorella di san Patrizio, nacque nel 410 in Armorica, dove era la sede del suo clan. Dopo un breve viaggio in Irlanda dove ebbe contatti con lo zio, si recò a Parigi. Qui strinse rapporti con la Chiesa gallo-romana. Dopo qualche tempo, tornò in Britannia, probabilmente nello stesso anno in cui vi si recò anche Patrizio per cercarvi nuovi missionari per l'Irlanda. Dopo diverse vicende in patria partí per l'Irlanda e Patrizio lo nominò primo vescovo di Man, affidandogli il compito di sradicare da quella isola le pratiche druidiche e superstiziose. Fu ordinato tra il 464 e il 466. Quasi nulla si sa dell'operato del protovescovo di Man, che, del resto, morí pochi anni dopo la sua consacrazione, nel 474. Germano fondò la chiesa nota come Kirk-Jarman, sul promontorio di San Patrizio, sulla costa occidentale dell'isola: si formò cosí il primo nucleo della sede di Sodor e Man, eretta poi da papa Gregorio IV. (Avvenire)




 







2 luglio: San Lidano da Sezze Abate



Civita d’Antino (AQ), 1034 ca.– Sezze (LT), 1118



E' con san Carlo da Sezze il patrono della cittadina laziale in provincia di Latina. Nato ad Antena, oggi Civita d’Antino (L’Aquila) intorno al 1026, giunse a Sezze nel 1046 e vi edificò il monastero benedettino di Santa Cecilia, di cui divenne abate. Con i suoi monaci si dedicò alla bonifica del territorio paludoso del comprensorio monastico, che si estendeva tra la città e i territori del ducato di Sermoneta. San Lidano morì nel 1118. La sua opera fu distrutta da Federico II. In seguito Gregorio IX nel 1232 trasferì i restanti beni del monastero al convento Florense di Anagni. (Avvenire)




 



1 luglio: Santa Ester Regina



L'eroina giudaica, che ha dato il nome ad uno dei libri sacri, "di belle forme e di aspetto avvenente", alla morte dei genitori fu adottata dal cugino Mardocheo (Esth. 2, 7); erano entrambi della tribù di Beniamino e del casato di Cis. La loro famiglia fu tra quelle deportate nel 597. Mardocheo era nato in esilio, e il suo nome derivava da quello del dio Marduk; egli ebbe cura di Ester come della pupilla dei suoi occhi. Il re Serse I (Assuero: 485-465 a. C.), ripudiata Vasti, scelse Ester a sua donna favorita. Allorché Aman, il potente ministro, ottenne il decreto per l'uccisione dei Giudei, Mardocheo, che aveva sempre vegliato su Ester, la esortò a presentarsi al re e a intercedere in favore dei suoi connazionali. Ella, sebbene fosse proibito, sotto pena di morte, di accedere al re senza essere chiamati, si presentò a porgergli la sua supplica, dopo aver pregato e digiunato, invitandolo a pranzo. Accolta benevolmente, fu esaudita, quando, dopo il banchetto, svelò al re la malvagità di Aman. Ester salvò così il suo popolo.



 



 





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