Dieta e Calcoli alla Colecisti Dieta e Calcoli alla Colecisti. Per quanto riguarda l'eziopatogenesi dietetica dei calcoli della colecisti si ipotizza che l'elevato apporto di zuccheri alimentari, oltre a predisporre all'obesità, incrementi la sintesi di colesterolo come conseguenza dell'aumentato stimolo insulinico.
Dieta e Calcoli alla Colecisti
Il ruolo della dieta nella comparsa e nella prevenzione, primaria e secondaria, dei calcoli della colecisti e delle vie biliari è spesso trascurata, in virtù dei numerosi fattori di rischio che entrano in gioco nell'origine di questa patologia. D'altronde, la maggior parte delle malattie ha un'origine plurifattoriale e ciò spiega perché alcune persone - pur seguendo una dieta piuttosto sregolata ad alto rischio per lo sviluppo di determinate malattie - non vadano mai in contro a tali patologie, e viceversa.
Nonostante ciò, dati alla mano, è indubbio che alcune abitudini alimentari e particolari stili di vita ricoprano, più di altri, un ruolo di primo piano nell'eziopatogenesi di alcune malattie. Per quanto riguarda i calcoli della colecisti e delle vie biliari, questi elementi di rischio si concretizzano nel sovrappeso, nell'obesità, nello stile di vita sedentario e nell'eccessiva assunzione di grassi animali e carboidrati, contrapposta ad un apporto insufficiente di fibre, soprattutto di quelle solubili.
Aldilà di questi elementi, piuttosto comuni nella letteratura esaminata, esistono numerose controversie su quali siano gli alimenti, e più in generale le abitudini dietetiche, utili nella prevenzione dei calcoli della colecisti e delle vie biliari. Tra le evidenze scientifiche accettate in maniera abbastanza unanime, sembra che l'aumento dell'attività fisica e la riduzione graduale del peso corporeo siano elementi piuttosto utili nella profilassi di questa patologia. Come sottolineato, la perdita di peso dev'essere graduale e non troppo repentina , elemento - quest'ultimo - che sembra aumentare il rischio di formazione di questi aggregati cristallini (concreto per riduzioni ponderali superiori ad 1.5 kg a settimana, conseguenza tipica delle "diete yo-yo"). Anche il digiuno prolungato sembra - aumentando il tempo di permanenza della bile nella cistifellea - favorire la comparsa della calcolosi biliare; ciò giustifica il consiglio di consumare pasti piccoli e frequenti per prevenirne l'insorgenza.
Tra gli altri fattori protettivi nei confronti dei calcoli della cistifellea e delle vie biliari, rientra a pieno titolo la preferenza per i grassi monoinsaturi e polinsaturi (derivanti dal consumo di olio di pesce, oli vegetali, come quello di oliva, e di frutta secca, come le mandorle o le noci) rispetto ai grassi saturi (di origine animale, come il burro. lo strutto e in generale i grassi di carne e latticini). Anche la dieta vegetariana, e in genere la preferenza per le proteine vegetali rispetto a quelle animali, è stata segnalata come fattore positivo nella prevenzione dei calcoli alla colecisti. Infine, il consumo di caffè - rigorosamente caffeinato - o l'integrazione di caffeina, potrebbe rivelarsi utile nella prevenzione di questa patologia.
Per quanto riguarda l'eziopatogenesi dietetica dei calcoli della colecisti si ipotizza che l'elevato apporto di zuccheri alimentari, oltre a predisporre all'obesità, incrementi la sintesi di colesterolo come conseguenza dell'aumentato stimolo insulinico.
Ricordiamo, a tal proposito, come la sovrasaturazione del colesterolo nella bile, con conseguente precipitazione del lipide, sia uno dei più importanti fattori che portano alla formazione dei calcoli biliari. Tale precipitazione può realizzarsi sia per l'eccesso del lipide in sé, sia per la carenza di sostanze che lo mantengono in soluzione (come i fosfolipidi ed i sali biliari). I livelli di colesterolo nell'organismo, naturalmente, aumentano anche per l'apporto diretto di grassi animali e di grassi idrogenati nella dieta, ma anche per la scarsità di fibra alimentare, che riduce l'assorbimento enterico sia del colesterolo alimentare che di quello biliare. Per contro, che un'alimentazione ricca di fibre vegetali, come per esempio la crusca, abbassi la saturazione della bile, è noto ormai da tempo.
Considerato che parte del colesterolo riversato nel coledoco sottoforma di acidi biliari viene eliminata con le feci, anche la stitichezza sembra predisporre allo sviluppo dei calcoli alla colecisti.
Per contro, l'apporto di lecitina di soia (ricca di fosfolipidi) potrebbe facilitare il mantenimento in soluzione del colesterolo biliare, prevenendo la formazione dei calcoli. Anche la specifica integrazione di vitamina C sembrerebbe utile in termini preventivi.
Naturalmente, come per tutte le evidenze emerse nel corso dell'articolo, il condizionale è d'obbligo, poiché nell'insorgenza della calcolosi entrano in gioco numerosi altri fattori, come la predisposizione genetica, il diabete, e l'assunzione di alcuni farmaci a base di estrogeni (terapia sostitutiva in menopausa e pillole anticoncezionali), che aumentano la concentrazione di colesterolo nella cistifellea e ne riducono la contrattilità.
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