Sabato sera io e Ferdinando eravamo in casa, la tv sintonizzata sulla partita dell'Italia. Vado un attimo in studio, al pc. Ci siamo sentiti con una coppia, che abitava in una città un po' lontana, e concludono dicendo che andranno in un club privè. E così, di punto in bianco, Ferdi mi dice: "DAI, STASERA ANDIAMO AL CLUB PRIVE'...
Wow... non ci eravamo mai stati. Io proprio non ci avevo mai messo piede. Però alcune cose ci scoraggiavano, tra le quali una certamente è la pigrizia, un altra è che se ospiti sei più padrone della situazione e di ciò che ti succede attorno, l'altra sicuramente i mille racconti delle persone e l'idea della sporcizia, e, non per ultimo, il timore di andare in un altra città per poi ritrovarti nello stesso locale il capo, il collega o magari gli amici di famiglia dei tuoi genitori.
Eppure, Ferdi me lo ha proposto, e io come avrei potuto rifiutare di fare la mia prima esperienza in un club privè.
Doccia, vestiti (1000 paranoie, a casa di Ferdi ho poche cose ma alla fine riesco a mettere insieme un top, una minigonna attillata bianca e un bel paio di sandali "da zoccola").
Partiamo. Guido io. Troviamo quasi subito il posto (tra i capannoni vediamo un paio di coppie che entrano), arriviamo fuori dalla porta, è chiusa. Ok, suoniamo, ci aprono, saliamo le scale e veniamo accolti da una ragazza che ci spiega tutto, ci chiede se sappiamo che genere di locale sia (no guarda, abbiamo pensato che sicuramente tra i capannoni ci fosse una discoteca affollata!) ci fa la tessera che ovviamente noi non avevamo, consumazioni, cazzi vari, insomma entriamo.
Per prima cosa andiamo al bancone a prendere da bere, nel frattempo comincio a guardarmi intorno. Vedo delle coppie con gli uomini seduti sui divanetti , oppure al bancone del bar, e le donne in pista che ballano tra loro, o sul palo della lap dance.
Ingenuamente penso che questa gente deve venire spesso per usare club come una discoteca (ingenua!! poi Ferdi mi spiega che quelle sono le coppie PR e che sono pagate per stare lì e far vedere che qualcuno si diverte e balla in maniera normale). Qulache sguardo con qualcuno, io ero comunque abbastanza imbarzzata. So quanto Ferdi sia esigente in marito alle donne e quindi ormai le guardo con occhio criticoprima di dire "carina quella". Sigaretta, sigaretta!
Disperati chiediamo a una specie di cameriera che ci indica una sala: un rettangolino, chiuso, circondato da divanetti e pieno di posaceneri.
Sulla porta c'è il cartello "Capienza massima 10 persone". Ma noi saremo minimo in 15. Qui non c'è la musica e penso subito che quello, anche se sembra un tugurio, potrebbe essere un luogo dove conoscersi. Invece nessuno dice una parola. Che triste!
Decidiamo di andare a fare un giro nel privè, giusto per vedere come butta.
E qui inizia l'avventura. Entriamo e a me viene già da ridere: le tende, la gente, tutto mi sembra un po' comico e surreale, ma so bene che non c'è da ridere e cerco di trattenermi, di non far vedere alle persone che incrocio il mio sorridetto ironico.
Tutto quello spiare, quello scostare tende dentro le quali ci sono stanze con persone in intimità, tutto quello spiare dalle fessure intagliate appositamente per permettere agli occhi indiscreti di posarsi su quei corpi nudi, desiderosi e assetati degli sguardi altri, mi fa sorridere, e soprattuto mi mette un po' a disagio, mi sembra di invadere la privacy degli altri. Mi accorgerò presto che non è così per niente!
E poi sono a disagio: da quando sono entrata c'è una persona che mi tampina, mi tocca il culo, io mi sposto e lui continua, infila ma mano sotto la gonna, mi tocca in mezzo ale gambe. Io non vorrei, sta facendo un giro, se vorrò giocare lo farò più tardi, ma lui continua e io non vorrei rovinare l'atmosfera o rompere le regole del gioco.
Cerco di fare capire a Ferdi che c'è qualcosa che non va, cambiamo direzione più volte e lui continua a seguirci. Allora Ferdi mi dice: "se ti da fastidio, spostalo con la mano, funziona così!" Ah, funziona così, benissimo, mi prometto di metterlo subito in pratica ma lui se ne va, deve aver sentito. Passo tutto il resto della gita a scostare mani dal mio sedere... Matilde, piccola bambina, ancora non conosci le regole del gioco. Rispetto in primis. E loro capiscono. Quasi tutti.
Ci sono varie stanze, quella sadomaso è la più interessante per me, ma purtroppo non c'è nessuno, c'è il corridoio buio dove tutto ti mettono le mani addosso (è riservato alle coppie), l'idea è intrigante ma...chi lo sa poi di chi sono le mani?
Dopo un bel giro di tutti i corridoi torniamo nella sala principale, per berci qualcosa e nella saletta a fumare una sigaretta. E poi siamo pronti per avventurarci, ora con la piccola Matilde un po' cresciuta, nella sala del privè.
Eccomi, finalmente posso scrivere..
E' stato un weekend impegativo, e venerdì sera ho avuto la mia seconda volta al club privè, ancora più spettacolare della prima (la prima è stata strana, intigante, la seconda 100 volte di più).
Comunque, torno al raccoto della prima volta.
rientraimo nel privè, stavolta io comincio a guardare, spiare, scosto le tendo, guardo dentro le fessure, vedo corpi che si muovono, ma vedo, siceramente, anche tante oscenità, soprattutto maschili: uomini con calzini (sì ho capito che la scarpa è obbligatoria e avete paura di perderli...), uomini in canottiera, cose così, fisici di donne e uomini o brutti oppure carini ma insomma, niente di spettacolare... Modestamente noi siamo decisamente meglio!!!
Comunque, giriamo giriamo, guardiamo guardiamo, scostiamo mani che toccano il sedere, attaccate a braccia di singoli ormai disperati perchè giù tardi... Rientriamo nella sala sadomaso e scambiamo quattro battute con un altro paio di coppie, niente di chie, anche se non mi diaspiacere vedere una donna sulla croce di sant' Andrea.
Nessuna è disponibile, mi propongo persino io pur di dare un po' di spettacolo ma evidentemente erano solo curiosi ma non interessati.
Ci aggiriamo ancora un po' per i corridoi e decidiamo di metterci da qualche parte ma.... dove?
Insomma, la faccio corta, entriamo in un corridoio buissimo, e al fondo di questo corridoio c'è una sala molto piccola con un divanetto. Ovviamente l'unica sala senza catena!!!
Ferdi si siede io mi metto in ginocchio e glielo prendo. Tempo zero comincio a sentire mani che mi toccano, tra cui ognuno vuole fare il suo gioco: chi ti tocca il sedere sperando di poter essere con il tuo ragazzo il secondo di una eventuale doppia, chi ti tocca per metterti in bocca ..., chi vuole leccartela all'infinito, insomma, ognuno ha la sua.
Sono entrate nella stanza un milione di persone, tra le quali una coppia (con la lei che aveva la pelle che sapeva di aglio!!! bleah!!), erano tamente tanti e addosso a me per la piccolezza della stanza che non riuscivo a muovermi.
Per un po' ho continuato ad occuparmi del mio uomo, mentre mi toccavano e leccavano. un singolo ha deciso che mi avrebbbe leccato allo sfinimento e così ha fatto. Insomma, era buio e io non vedevo nulla, ho toccato, leccato, amoreggiato, fino a che anche il mio uomo è venuto. A qual punto la scena è stata troppo comica.
Alcuni uomini si alzano e vanno via, delusi di non aver fatto in tempo e di non essere arrivati 5 min prima, altri si spostano su una coppia che nel frattempo era entrata nella stanza e amoreggiava contro il muro (ma la stanza era di 2 mt x 3)!!
Insomma, dovevo andare, al buio a prendere dei fazzolettini posti dietro questi che si facevano i cazzi loro attaccati al muro. "Permesso!" "Scusate" che ridere...
Comunque è stata una bella serata. Diciamo che... ho fatto 13! Ciao. Un bacio a tutti!
N.B. La posta della rubrica " Confessioni " viene pubblicata integralmente, senza correzioni ne tagli, cestinando solo le storie ritenute troppo forti o di contenuto volgare.
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