Complesso di sensazioni associate, nell’uomo e nella donna, con l’acme del piacere sessuale. Si tratta di un fenomeno che comporta una serie di modificazioni fisiologiche e psicologiche come risposta a sollecitazioni di ordine meccanico (stimolazioni tattili) e di ordine psicologico (rappresentazioni, fantasie).Vengono distinte quattro fasi psicofisiologiche di risposta sessuale: la prima di desiderio, caratterizzata da fantasie sessuali e dal desiderio di praticare l’attività sessuale la seconda di eccitazione, che consiste in un soggettivo senso di piacere e a cui corrispondono particolari modificazioni fisiologiche (ad es., turgore del pene, lubrificazione vaginale, ecc.).
La terza fase è rappresentata dall’o., che rappresenta il picco del piacere sessuale, associato al rilascio della tensione sessuale e a contrazioni ritmiche dei muscoli perineali. Durante la quarta fase, quella della risoluzione, si ha un ritorno alla condizione di riposo con decongestione dei genitali.
Sia l’eccitazione sessuale sia l’o., che la conclude generalmente, sono fondamentalmente diversi nei due sessi, sebbene vi siano delle modificazioni comuni, come l’aumento delle pulsazioni cardiache, della pressione arteriosa, della temperatura corporea e un maggiore afflusso di sangue nei tessuti erettili del pene, del clitoride, delle grandi e piccole labbra.
Nell’uomo si tratta di un improvviso rilasciamento della tensione: quando si raggiunge il massimo dell’eccitazione genitale, la contrazione dei muscoli perineali determina l’eiaculazione, cui segue un ritorno allo stato fisiologico accompagnato da una sensazione di sazietà, pace e a volte di stanchezza e sonnolenza.Nella donna invece, sebbene il raggiungimento dell’o. sia più lento, è però più prolungato nella durata e meno brusco come decremento.
Da un punto di vista psicologico la capacità di raggiungimento dell’o. è da assumersi quale segno della maturità psichica al contrario il timore dell’o. così come l’incapacità di raggiungerlo (impotenza orgastica) sono da ritenersi segni di disturbo neuropsichico.
Alcune manifestazioni di malattie mentali come l’accesso isterico provvedono al soggetto un equivalente dell’o., permettendo gratificazioni non altrimenti raggiungibili.
Il raggiungimento dell’o. è possibile anche al di fuori del coito, nelle pratiche autoerotiche. Disturbi dell’o. si presentano indifferentemente nei due sessi. Sono identificabili due situazioni cliniche:- inibizione o ritardo della fase orgasmica - precoce risoluzione dell’atto sessuale (eiaculazione precoce).L’impossibilità di raggiungere l’o. nella donna viene comunemente definita anorgasmia: è caratterizzata da un’anormale fase di eccitazione alla quale segue un ritardo o un’assenza della fase di picco.
Nell’uomo, questo disturbo è definito comunemente eiaculazione ritardata, ma può anche essere presente un’assenza dell’o.
Alla base del disturbo dell’o. maschile e femminile, numerosi sono i fattori psicologici chiamati in causa come, ad esempio, sentimenti di colpa, paura di concepire un figlio, concezione del sesso come peccato, stato di eccessiva tensione durante il rapporto, ecc.
Nell’eiaculazione precoce l’uomo raggiunge, invece, l’o. troppo rapidamente, nei casi estremi anche solo alla vista o al contatto con i genitali del partner (eiaculatio ante portas). È un disturbo tipico del maschio, scarsamente documentato nella femmina.
Sovente è collegato all’ansia di prestazione ed è spesso un disturbo situazionale. Il 35-40% circa degli uomini con disfunzione sessuale lamenta un problema di eiaculazione precoce.
Molto più comune nella donna rispetto all’uomo è il disturbo da dolore sessuale. Sono stati identificati due quadri: la dispareunia, che è rappresentata da un dolore genitale ricorrente che si manifesta prima, durante o dopo il rapporto, e il vaginismo, caratterizzato da una contrazione muscolare involontaria del terzo esterno della vagina che interferisce con l’inserimento del pene.
Spesso questi due disturbi sono associati e frequentemente si presentano in donne che hanno subito abusi sessuali.
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