Il cuore degli italiani e' sempre piu' longevo, tanto che oggi gli 'acciacchi' della cosiddetta terza eta' arriva intorno ai 70 anni e non piu' a 55-60 come fino a quaranta anni fa.
Ed un dato lo conferma: risulta ritardata l'età di insorgenza di molte malattie di cuore e ciò che prima avveniva più spesso a 55-60 anni, per esempio un infarto, ora avviene a 70, e generalmente in forma meno grave rispetto al passato.
Insomma, e' come se in meno di mezzo secolo il nostro cuore fosse diventato 'piu' giovane' di 15 anni.
A puntare i riflettori sul nuovo 'boom' di longevita' sono i cardiologi al primo congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe), in corso a Verona. Tra il 1960 e il 2010, abbiamo infatti guadagnato circa 14 anni di speranza media di vita.
Migliore prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari sono appunto alla base di questo fenomeno che i medici definiscono ''epocale''. Dagli anni '80 ad oggi, inoltre, si sono registrate ogni anno circa 42 mila morti in meno per malattie cardiovascolari e siamo quindi riusciti a ritardare l'età di insorgenza di varie patologie.
Di questo passo, affermano i cardiologi, potremo gradualmente raggiungere il limite biologico oggi ipotizzato di 120 anni, potendo scommettere su circa 40 anni di vita in piu' oltre gli 80.
E probabilmente, e' la previsione degli esperti, saranno sufficienti 10 o 20 anni per raggiungere questo obiettivo.
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