E' l'urotensina II, scoperta molti anni fa nei pesci ed ora dimostratasi capace di indurre l'erezione nei topi. "La somministrazione intracavernosa dell'urotensina nel ratto causa erezione, inducendo l'endotelio a liberare ossido nitrico. Pertanto questo peptide rappresenta una nuovo target terapeutico nella cura della disfunzione erettile".
Trovata una nuova molecola attiva contro la disfunzione erettile, che agisce in modo più diretto del Viagra, aumentando la concentrazione di ossido nitrico: si tratta dell'urotensina II, una molecola scoperta molti anni fa nei pesci ed ora dimostratasi capace di indurre l'erezione nei topi.
Si tratta di una scoperta tutta italiana di Giuseppe Cirino Preside della Facoltà di Farmacia dell'università Federico II di Napoli in collaborazione con Ettore Novellino della stessa facoltà, che sarà pubblicata sul Journal of Sexual Medicine.
L'Urotensina II è un peptide vasoattivo (che favorisce contrazione o dilatazione dei vasi sanguigni) scoperto circa 30 anni fa, spiega Cirino all'Ansa. E' stato poi scoperto che questo peptide agisce legandosi al recettore 'GPR 14'. Nell'uomo, continua Cirino, l'Urotensina II è presente insieme al suo recettore nel sistema cardiovascolare ed in alcune aree del sistema nervoso centrale. "In questo lavoro abbiamo dimostrato che il recettore GPR 14 è presente anche sull'endotelio vascolare del corpo cavernoso umano e che la sua attivazione provoca rilassamento di strisce di corpo cavernoso umano in vitro".
"La somministrazione intracavernosa dell'urotensina nel ratto causa erezione, inducendo l'endotelio a liberare ossido nitrico.
Pertanto questo peptide rappresenta una nuovo target terapeutico nella cura della disfunzione erettile".
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