La parola ictus, significa letteralmente “colpo” e di fatto l’ictus è un evento vascolare improvviso, che si sviluppa nel corso di pochi minuti, o poche ore, e che riguarda la rottura (ictus emorragico) o l’ostruzione completa (ictus ischemico) di uno dei vasi arteriosi che porta il sangue al cervello.
Diffusione
L’ictus rappresenta la terza causa di morte nel mondo occidentale, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori. Colpisce prevalentemente, ma non solo, le persone di mezza età e gli anziani.
In Italia l’ictus è la causa del 10-12 per cento di tutti i decessi che avvengono in un anno; l’incidenza aumenta progressivamente con l’età raggiungendo il valore massimo negli ultra-85enni.
In generale, il 75 per cento degli ictus colpisce i soggetti di oltre 65 anni. Entrambi i sessi ne sono colpiti con uguale frequenza. In Italia si verificano circa 250 casi di ictus al giorno.
Cause
L’85-90 per cento degli ictus è di origine ischemica, mentre soltanto un 10-15 per cento è attribuibile a emorragie intracraniche.
L’ictus ischemico può essere dovuto a trombosi o a embolia, cioè all’interno di un'arteria cerebrale si forma un coagulo di sangue che impedisce il rifornimento all’area cerebrale irrorata da quell’arteria.
I trombi si formano molto spesso in arterie già danneggiate dall’aterosclerosi.
Oltre all’aterosclerosi, altri fattori di rischio che favoriscono la probabilità dell’insorgenza di un ictus sono: ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, alterazioni gravi e persistenti del ritmo cardiaco (fibrillazione atriale) e malattie delle valvole cardiache, diabete mellito, obesità, fumo di sigaretta, eccessivo consumo di alcol, vita troppo sedentaria.
Sintomi e diagnosi
A seconda dell’arteria interessata, e di conseguenza l’area cerebrale colpita dall’ictus, i sintomi riguardano differenti funzioni neurologiche e cerebrali.
Quindi si può manifestare con: stato confusionale, caduta a terra improvvisa, paralisi (blocco dei movimenti delle braccia o delle gambe), perdita della parola, della vista, della memoria.
Nei casi estremi, quando il vaso colpito è di calibro più grosso, o fornisce di sangue le zone centrali e principali del cervello e del midollo spinale, l’ictus può portare al coma o alla morte.
La diagnosi si fa generalmente in pronto soccorso, e per identificare meglio il vaso interessato si eseguono esami strumentali (per esempio TAC, ecodoppler).
Complicazioni
La perdita delle funzioni neurologiche può essere transitoria (con le cure adatte si possono quindi recuperare le funzioni perse) o anche più duratura, provocando una menomazione permanente (invalidità) nel soggetto colpito, specie se si tratta di un anziano.
Cure
Nella fase acuta (nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi), la persona colpita da ictus va rapidamente trasportata in un centro di primo soccorso.
In questa fase può essere necessario un intervento chirurgico sul vaso colpito e/o la somministrazione di farmaci per sciogliere il trombo.
Risolta la fase acuta, tutti i farmaci che occorrono per tenere sotto controllo i fattori di rischio (aterosclerosi, malattie del cuore, ipertensione) e la dieta adatta, sono efficaci anche per curare l’ictus.
È molto importante che la persona colpita da ictus pratichi, con il consiglio dei medici, costanti esercizi di riabilitazione (fisioterapia) per recuperare le funzioni perse nella fase acuta.
Quando consultare il medico
Se un anziano, magari con problemi di cuore, lamenta un forte mal di testa o un blocco di movimenti, o improvvisamente, non riesce a parlare bene e sembra confuso è bene sentire subito il medico di famiglia e organizzarsi per il trasporto verso un pronto soccorso.
Comunque, tutte le persone, anche se non anziane, con pressione alta o aritmie o precedenti malattie di cuore, ipercolesterolemia e diabete vanno tenute in regolare controllo medico, perché hanno maggiori probabilità di sviluppare un ictus.
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