E' ormai entrato nell'uso comune definire la febbre come un aumento della temperatura corporea al di sopra dei 37°C. In realtà è più corretto definire febbre un aumento della temperatura rettale al di sopra dei 38°C. Tra i 37°C ed i 38°C si preferisce parlare di rialzo termico.
La febbre rappresenta uno dei sintomi più comuni di un'alterazione dei parametri fisiologici dell'organismo, e molteplici possono essere le cause che la determinano:
più frequentemente si tratta di una risposta del sistema immunitario ad aggressioni di origine batterica o virale.
E' importante ricordare che la misurazione della febbre va effettuata con mezzi corretti e possibilmente non in momenti in cui la temperatura dell'organismo potrebbe essere fisiologicamente più elevata (al risveglio, dopo i pasti).
Una volta ssicuratisi della correttezza della misurazione, è opportuno al di là di certi valori (38°C secondo la letteratura scientifica europea, 38.5°C secondo quella americana), intraprendere un trattamento sintomatico, per evitare disagi e complicazioni: il farmaco più utilizzato a questo scopo è il paracetamolo.
Infatti se entro certi valori la febbre potrebbe rappresentare un meccanismo di difesa, non va dimenticato che la stessa aumenta considerevolmente il dispendio energetico dell'organismo e può provocare complicanze anche serie convulsioni. Va ricordato che la cura della febbre coincide essenzialmente con quella della malattia di base che l'ha provocata.
Il paracetamolo
Il paracetamolo è un farmaco dotato di spiccate proprietà analgesiche ed antipiretiche, conosciute ed utilizzate da ben oltre un secolo, che presenta profili di efficacia e tollerabilità tali da averne fatto una delle molecole più utilizzate
al mondo tra quelle disponibili in tale categoria farmacologica.
Inoltre la presenza di numerose forme farmaceutiche in commercio (compressa tradizionale, masticabile, effervescente, bustina effervescente, gocce, sciroppo, supposte, etc.) offre la possibilità di scegliere l’opzione più adeguata alla situazione e che meglio soddisfa il paziente.
Le proprietà analgesiche ed antipiretiche vengono attribuite ad un effetto diretto sui centri nervosi del dolore e della termoregolazione, probabilmente tramite l’inibizione locale della sintesi delle prostaglandine.
Indicazioni terapeutiche
Come antipiretico: trattamento sintomatico di affezioni febbrili quali, ad esempio,
influenza, malattie esantematiche, affezioni acute del tratto respiratorio, etc.
Come analgesico: manifestazioni dolorose di media entità, di varia origine, come, ad esempio, cefalee, nevralgie, dolori osteo-articolari e muscolari, dolori dei denti e post-chirurgici etc.
Controindicazioni
Ipersensibilità verso i componenti del prodotto.
I prodotti a base di paracetamolo sono controindicati nei pazienti con grave anemia emolitica.
Grave insufficienza epatica.
METODO DI MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA:
Ascellare: termometro a mercurio od elettronico sotto l'ascella tra i 3 ed i 5 minuti (consigliato dopo i 2 anni).
Rettale: termometro a mercurio od elettronico per un minuto nell'ano.
In bocca: termometro a mercurio od elettronico per un minuto sotto la lingua (non adatto ai più piccoli).
Nell'orecchio: inserire la sonda dell'apparecchio computerizzato nell'orecchio e premere il pulsante (risultato immediato).
Origine della febbre
La febbre è una risposta dell'organismo a svariate situazioni patologiche ed è dovuta alla capacità di alcune cellule (in particolare i macrofagi) di produrre una serie di sostanze, denominate citochine, come risposta ad eventi "stressanti" (traumi, infiammazioni, neoplasie).
La citochine rappresentano i "pirogeni endogeni", cioè i fattori responsabili dell'insorgenza della febbre.
Numerosi virus e batteri inducono a loro volta il rialzo termico attraverso la produzione di sostanze (pirogeni esogeni) che stimolano la liberazione di citochine da parte delle cellule infiammatorie.
Le principali citochine implicate nel processo febbrile sono le seguenti:
Interleuchina 1-alfa
Interleuchina 1-beta
Interleuchina-6
Interferone alfa
Interferone beta
Interferone gamma
Interleuchina-11
TNF-alfa
Tipologia della febbre
Il monitoraggio della temperatura corporea nel tempo può essere visualizzato graficamente attraverso la curva termica.
A seconda dell'andamento di quest'ultima, si identificano i seguenti tipi di febbre:
1) Febbre intermittente:
quando tra un rialzo termico ed il successivo la temperatura torna su valori normali
2) Febbre remittente:
quando tra un rialzo termico ed il successivo la temperatura si abbassa senza raggiungere valori normali
3) Febbre continua:
la temperatura si mantiene costantemente al di sopra della norma con oscillazioni non superiori a 0.5°C
Del tutto singolare e patognomonico è l'andamento della febbre in alcune malattie tropicali (es. malaria).
Certe tipologie febbrili, benché nella pratica clinica tale dato non rivesta attualmente l'importanza che aveva in passato, sono più frequentemente legati a determinate patologie:
Febbre intermittente:
Sepsi
Ascessi
Peritonite
Infezioni batteriche
Febbre remittente:
Infezioni batteriche
Infezioni virali
Febbre continua:
Sesta malattia
Tifo
La febbre di origine sconisciuta
Definizione: aumento della temperatura oltre i 38°C che duri da almeno tre settimane in pazienti in cui l'esame clinico, l'emocromo con piastrine, l'analisi delle urine e la radiografia del torace non consentano la diagnosi (Sheom, Van Ommen).
Cause:
La maggior parte dei pazienti con febbre di origine sconosciuta ha malattie comuni, ma che si manifestano in modo atipico e perciò rendono difficile la diagnosi. Le cause più frequenti sono le seguenti.
1) Infezioni 40%
2) Neoplasie 30%
3) Connettiviti
4) Varie
INFEZIONI
1) Tubercolosi
2) Endocardite infettiva
3) Infezioni delle vie urinarie
4) Ascesso epatico
NEOPLASIE
1) Malattia di Hodgkin
2) Leucemie
CONNETTIVITI
1) LES
2) Artrite Reumatoide
VARIE
1) Farmaci
2) Embolie polmonari
3) Febbri psicogene
Gradi Celsius e gradi Fahrenheit
SCALA CELSIUS: attribuisce il valore 0 alla temperatura di fusione del ghiaccio ed il valore 100 alla temperatura di ebollizione dell'acqua a regimi pressori stabiliti. Questo intervallo è suddiviso in 100 parti ognuna delle quali corrisponde ad un grado Celsius (°C).
SCALA FAHRENHEIT: attribuisce il valore 32 alla temperatura di fusione del ghiaccio ed il valore 212 alla temperatura di ebollizione dell'acqua. Questo intervallo è suddiviso in 180 parti ognuna delle quali corrisponde ad un grado Fahrenheit (°F).
Iperpiressia
Quando il valore della temperatura corporea supera i 41.5°C si parla di iperpiressia. Le cause sono le seguenti:
Ipertermia
Patologie endocraniche
Infezioni severe
Sopra il valore di 43°C si verifica il colpo di calore, condizione assai pericolosa ed a volte mortale.
QUESTE NOTE NON INTENDONO SOSTITUIRSI AL PARERE MEDICO CHE VA CONSULTATO ALL'INSORGENZA DEI PRIMI SINTOMI.
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