Si legge spesso che a cena è opportuno moderare l'assunzione di calorie. Vogliamo in parte sfatare questa diceria, mostrando come divulgare informazioni corrette senza inquadrarle in un quadro di comprensione generale porti solo a una grande confusione. Come dire: o si capisce tutto o si rischia di fare più danno che con un'ignoranza totale!
La motivazione dell'asserto un tempo era legata a motivi digestivi: la gente andava a letto presto e una cena pesante disturbava il sonno.
Ma erano anche tempi dove non si parlava ancora di fabbisogno calorico quotidiano e si mangiava "quando si aveva fame".
Più modernamente, si sono introdotti discorsi ormonali.
Durante il giorno il quadro ormonale del soggetto è tale da favorire un più alto metabolismo (maggiore il contributo degli ormoni surrenalici e tiroidei); si brucerebbe quindi di più e varrebbe la pena concentrare il cibo in questo periodo, restando leggeri alla sera.
L'informazione è corretta, ma la deduzione è confusa, probabilmente perché non si ha presente il vero quadro della situazione. Infatti ciò che sfugge è che il rilascio di ormoni (catabolici) è mediato anche dal digiuno (oltre che da altri fattori come lo stress, l'attività fisica ecc.).
A inizio giornata è più alto perché dopo 8-9 ore di sonno abbiamo necessità di energie e il catabolismo è un modo di averne: se mangiamo, il corpo è pronto a trasformare il cibo in energia, altrimenti è pronto a cannibalizzare i muscoli per avere comunque energia. La stessa cosa si verifica a causa dello stress giornaliero o dell'attività fisica.
Ora, consideriamo due condizioni fondamentali per la dieta italiana:
a) assumo il 20% del fabbisogno calorico quotidiano a colazione;
b) quantitativamente non sforo nella giornata da tale quantitativo.
Per soddisfare a) e b) e contemporaneamente assumere molte calorie a cena, è necessario praticamente che salti il pranzo! Quindi a sera il livello degli ormoni catabolici si sarà nuovamente alzato a causa del digiuno e sarà in sintonia con la mia abbondante cena.
Quindi, come afferma la dieta italiana, quel che conta è solo il computo globale delle calorie nella giornata (oltre a un'abbondante colazione).
Invece il consiglio di non sforare a cena, dà per scontato che si sia fatta un'abbondante colazione, poi si sia fatto un buon pasto. Ma allora non si deve sforare a cena semplicemente perché si sforerebbe dal proprio fabbisogno quotidiano.
Semplice e chiaro.
Inoltre, se pratico attività fisica al termine della mia giornata lavorativa, avrò, a seguito di questa, un innalzamento metabolico (a differenza del sedentario) che quindi giustificherà una cena "non leggera".
Insomma, il consiglio è rivolto a chi mangia troppo e non fa attività fisica; ma che senso ha, visto che comunque è spacciato?
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