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Rubriche > MISTERI NASCOSTI > Insuccessi scolastici - La famiglia poi si trova sia in relazione con il ragazzo e sia con la scuola e partecipa all'insuccesso: ma come è possibile aiutare il proprio figlio
Insuccessi scolastici - La famiglia poi si trova sia in relazione con il ragazzo e sia con la scuola e partecipa all'insuccesso: ma come è possibile aiutare il proprio figlio
Articolo di Anonimi pubblicato il 13/3/2011 (1310 Letture)
Quando la scuola dà problemi non sempre è unicamente colpa dello studente. Non solo contano la scuola e gli insegnanti, ma è molto è importante anche il rapporto tra genitori e figli. Ecco come affrontare al meglio un insuccesso scolastico. Nel periodo dell' adolescenza assistiamo ad un cambio generale di umore e di personalità ed il confronto con i coetanei preoccupa i ragazzi più della scuola. 



insuccesso-solastico-1L'insuccesso scolastico è un fenomeno in crescita, soprattutto tra i ragazzi delle scuole superiori. Esiste una notevole differenza tra ciò che la scuola offre e ciò che i ragazzi si aspettano. Questo divario conduce spesso ad un disinteresse e ad un calo di apprendimento. L'insuccesso è non solo del ragazzo ma anche della scuola che non è in grado di rivolgersi al singolo studente tenendo conto delle sue inclinazioni e competenze; ed infine è anche dei genitori che si dimostrano delusi nei confronti del figlio che fa fatica a progettare il suo futuro. E' raro, dunque, che l'insuccesso dipenda esclusivamente dal ragazzo o viceversa dalla scuola; occorre sommare ed esaminare le carenze dell'uno e dell'altro. 




Ogni classe è formata da persone aventi caratteristiche di personalità diverse ed un proprio passato (e un proprio futuro). Ciascun docente dovrebbe insegnare ai propri alunni ad avere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità e spostare l'attenzione dall'apprendimento di conoscenze (nozioni) all'acquisizione di competenze di base (ad es. insegnare ad un ragazzo a sapere leggere un libro autonomamente e di capirlo). 




La famiglia poi si trova sia in relazione con il ragazzo e sia con la scuola e partecipa all'insuccesso: ma come è possibile aiutare il proprio figlio a gestire eventuali problemi scolastici? Il calo di rendimento di un ragazzo può dipendere da tante cause: difficoltà di inserimento nel gruppo dei pari, difficoltà di concentrazione e attenzione, una delusione sentimentale, paura di non essere all'altezza. Nel periodo dell'adolescenza assistiamo ad un cambio generale di umore e di personalità ed il confronto con i coetanei preoccupa i ragazzi più della scuola. 



insuccesso-solastico-2In primo luogo i genitori dovrebbero cercare di mettersi nei panni dei loro figli e non sottovalutare l'impegno che la scuola richiede loro. La cosa più importante è comunicare ai propri figli sicurezza in loro stessi. Con la crescita i propri figli stanno cambiando ma possiedono le risorse per affrontare il cambiamento: questo è il messaggio da trasmettere. Di fronte ad un mancato rendimento scolastico il ragazzo va reso consapevole dei suoi problemi scolastici. 




L'atteggiamento migliore dei genitori è quello di porre domande del tipo “Cosa ti succede?”, “Che ne pensi?”. Inizialmente si troveranno a gestire un mutismo ostinato, ma è necessario tollerare questa chiusura e non arrendersi. I genitori con questo atteggiamento di attenzione, e non di prediche e rimproveri, mostreranno al proprio figlio che sono interessati a parlare dei suoi problemi più generali e non solo scolastici. Con pazienza e dedizione prima o poi il dialogo tra genitori e figli si aprirà. 




Molto importante da parte del genitore è anche il confronto sereno con i docenti per capire meglio le difficoltà del proprio figlio. Spesso i genitori focalizzano l'attenzione sui risultati negativi e trascurano quelli positivi. Lingue, arte, matematica, geografia, sport sono tutte materie che hanno pari dignità, nessuna materia va denigrata o sottovalutata perché tutte permettono di capire quali sono le principali inclinazioni e capacità del ragazzo. 




Per un figlio, in difficoltà negli studi, è importante sentire che i genitori lo apprezzano e lo supportano nei suoi sforzi, anche se non raggiunge i massimi traguardi in tutte le materie scolastiche. E quando poi i risultati arrivano bisogna gioire insieme a lui! Può essere incoraggiante per un giovane studente capire che i suoi problemi sono principalmente legati alla crescita e che tutti (compresi i genitori) ci sono passati ed hanno superato questo periodo! L'importante è far capire al proprio figlio che i suoi genitori sono al suo fianco e che lui è in grado di far fronte a qualsiasi richiesta della scuola! Ci saranno materie che affronterà più facilmente e altre con più fatica, ma alla sufficienza può arrivare e può contare sul sostegno dei suoi genitori! 



insuccesso-solastico-3La riuscita scolastica richiede impegno ed i ragazzi devono essere responsabilizzati in questo senso. Per motivarsi i ragazzi devono capire che si studia per se stessi e non per fare contenti i genitori e devono imparare ad organizzare il proprio tempo. Come affrontare il rito pomeridiano dei compiti a casa? I compiti a casa sono un'occasione per accrescere l'autodisciplina, per apprendere a seguire delle regole e per imparare a darsi dei tempi. Da un lato i docenti non dovrebbero sovraccaricare i ragazzi di compiti perché una pressione eccessiva genera uno stato di ansia controproducente, dall'altro i genitori devono evitare di fare i compiti al posto dei figli poiché così facendo inviano un messaggio implicito che da soli non sanno fare e che devono dipendere da qualcuno che pensa per loro. 




Imparare a fare i compiti da solo, o insieme ad un compagno, è invece un modo per rendersi indipendenti e per crescere. Se è controproducente fare i compiti al posto dei figli è però utile insegnare loro ad organizzarsi, a fare ricerche, a capire un passaggio o un concetto. Quindi il compito dei genitori consiste nel creare un ambiente favorevole allo studio, nell'insegnare ad organizzarsi e nel trasmettere entusiasmo. L'adulto non si sostituisce al figlio ma resta disponibile per indicazioni, suggerimenti e per rispondere alle domande che gli sono rivolte. Quando poi il genitore non sa rispondere agli interrogativi del figlio può fornire indicazioni su cosa e dove cercare, a chi rivolgersi, quali chiarimenti può chiedere il giorno successivo all'insegnante. 




Se si vuole che i propri figli affrontino serenamente i compiti a casa bisogna dar loro fiducia, mostrarsi ottimisti sulle loro capacità di fare, comprendere e correggersi. Bisogna inoltre non dimenticare che occorre concedere del tempo per imparare, quindi mettendo fretta, sottolineando continuamente gli errori, ridicolizzarli o umiliandoli si ottiene l'effetto opposto e man mano i compiti diventano un incubo ed un'incombenza da rifuggire.




 




 


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