C’è la contraccezione ormonale o il preservativo ma anche quella naturale. Secondo gli esperti questa risulta meno convincente di pillola, cerotto, anello o profilattico. “I metodi naturali sono diversi, l’efficacia è molto varia a seconda di quello utilizzato”.
Quali sono i principali metodi per realizzare una contraccezione naturale?
“Il calendario, o metodo Ogino-Knaus, che si basa sul calcolo probabilistico dei giorni fertili, tra il 10° e il 18°, in un ciclo regolare tra i 27 e i 32 giorni; il metodo Billings, che dipende dalla capacità della donna di riconoscere l’ovulazione, in base alle caratteristiche del muco (“filante”, a chiara d’uovo), che viene prodotto nel momento di massima fertilità, a metà ciclo; il metodo ciclotermico che si basa sulla verifica dell’innalzamento della temperatura basale dopo l’ovulazione”.
Come si valuta l’efficacia?
“La contraccettiva si calcola confrontando quella ottenuta con un uso “perfetto”, ovvero con un corretto utilizzo del metodo, e quella che si ha effettivamente nella vita reale. Questo dato poi viene tradotto in numero di gravidanze per anno su cento donne che hanno utilizzano quel metodo”.
E i risultati?
“Con il metodo ciclo termico, ovvero con rapporti liberi solo nella seconda metà del ciclo e da tre-quattro giorni dopo l’ovulazione in poi, si verifica una gravidanza su cento; con il Billings (quello che si basa sul tipo di ovulazione) tre su 100; infine, con l’Ogino-Knaus, anche perfetto, nove donne su cento vanno incontro ad una gravidanza. Il risultato è buono con i primi due metodi, ma non entusiasmante, anche se le persone, nella vita reale, usassero questi metodi in modo correttissimo. In realtà però c’è un crollo di efficacia: ben 25 donne su cento hanno una gravidanza usando questi metodi, una su quattro, dunque. Un’efficacia ridotta al 75%”.
Da cosa dipende la riuscita del metodo naturale?
“Molto dipende dall’errore che sarà minimo nelle donne scrupolosissime, che conoscono e utilizzano perfettamente quel metodo naturale con un partner che rispetta in modo rigoroso l’astinenza nei giorni ”no”, e in quelle che hanno un ciclo regolare (con un’ovulazione affidabile come data di comparsa) e che non hanno fattori di stress o altro che possano far variare marcatamente il ritmo dell’ovulazione. Ciò che facilita il fallimento del metodo è invece un’applicazione poco attenta o disordinata; l’incapacità, più alta nei giovani, di rispettare l’astinenza blindata nei giorni fertili; un ciclo irregolare, molto frequente nell’adolescenza e in premenopausa, e durante le diete drastiche; stress o fattori ambientali che incidano sulla regolarità del ciclo e quindi dell’ovulazione”.
Quanto funziona la contraccezione ormonale o il preservativo?
“Il preservativo nell’uso perfetto arriva al 97% mentre la contraccezione ormonale raggiunge il 99,9%. Nell’uso reale, il profilattico scende all’86%, mentre la contraccezione ormonale resta assestata su un 95-99%, a seconda del Paese esaminato. L’efficacia dipende infatti anche dalla qualità della consulenza medica al momento della prescrizione, che da noi è molto buona, mentre è carente in Inghilterra in cui la pillola può essere comprata al supermercato, senza prescrizione medica, ma con maggiore possibilità di errori nell’utilizzo, soprattutto nelle giovanissime”.
Quali sono i rischi dei metodi naturali?
“Il possibile fallimento dei metodi naturali, con il risultato di un concepimento indesiderato, è un problema sostanziale, etico ma anche fisico e psicoemotivo. Oltre al fatto che non è affatto “naturale” evitare i rapporti intimi proprio quando la donna, dal punto di vista biologico, ha la maggiore probabilità di avere un ottimo desiderio fisico e un maggior piacere (che infatti sono massimi durante l’ovulazione, grazie al picco di testosterone). Non ultimo, questi metodi danno per certa la fedeltà del partner e la non esistenza delle malattie sessualmente trasmesse: senza metodi di barriera, invece, la vulnerabilità a contrarre malattie con questi metodi resta altissima, a meno che, appunto, i due partner non arrivino vergini al matrimonio e abbiano poi una fedeltà reciproca assoluta. Tuttavia, tra i giovani italiani solo il 2% pratica e rispetta la castità prematrimoniale”.
Chi può usarli con tranquillità?
“Può usare con soddisfazione un metodo naturale la coppia sposata o convivente che sia motivata ad apprendere bene e a rispettare le regole dei metodi naturali; disposta ad accettare comunque un concepimento indesiderato e ad accogliere il bambino con amore; che consideri l’astinenza periodica non come un limite ma come uno stimolo a vivere il desiderio con più intensità nei giorni “sì”, e a vivere con maggiore affettuosità non sessuale i giorni “no”; la donna che per ragioni mediche non possa utilizzare altri metodi, e, soprattutto, che abbia un ciclo sempre regolare. Questa opzione è invece da sconsigliare nella donna single. Ma va detto che sono comunque il significato che la donna e la coppia danno al metodo da utilizzare, ai limiti e ai rischi che comporta, e la motivazione condivisa nella coppia a rispettarne le regole per utilizzarlo al meglio, i fattori più importanti che poi condizionano la soddisfazione, l’efficacia e la continuità d’uso, di ogni metodo contraccettivo, “naturale” o medico che sia”.