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Rubriche > MISTERI NASCOSTI > L'anoressia: dentro il tunnel - Disturbi alimentari e anoressia: come si manifestano e da cosa dipendono
L'anoressia: dentro il tunnel - Disturbi alimentari e anoressia: come si manifestano e da cosa dipendono
Articolo di Antonella Ianniello pubblicato il 15/4/2011 (2163 Letture)
ANORESSICA. Ti senti etichettata sotto questo nome. Diventi un corpo meccanico, anoressico. L’etimologia della parola Anoressia è “assenza, mancanza di appetito”. Che tipo di appetito? Pensando alla parola appetito pensiamo subito ad una tavola imbandita e all’ora di pranzo, ma ci sono tantissimi altri tipi di appetito.. appetito di vita, appetito di amore e anoressia è mancanza di tutto l’appetito del mondo. E’ un terreno arido che chiede acqua, è un neonato che reclama il latte. E’ un appetito di qualcosa che manca.


anoressia_1Dietro un disturbo alimentare si nasconde un carattere timido, insicuro, fragile, facilmente influenzabile e quando arriva l’anoressia il carattere diventa forte, sicuro, estroverso, poco influenzabile.. ma verso chi? Verso se stessi mentre al mondo tutto viene chiuso. Verso se stessi si diventa spietati, non si ha paura di chiedersi niente. DEVO dimagrire, DEVO avere le clavicole di fuori, DEVO e DEVO. Non ci si vergogna a chiedersi niente e facciamo di tutto affinché il nostro corpo reagisca ai nostri comandi. Non ci facciamo influenzare da niente, farsi influenzare dalle grida di un genitore di fronte alla nostra anoressia significherebbe perdere il controllo. Perdere il controllo.. riuscire a mantenerlo. Per un’anoressica perdere il controllo significa mangiare una fragola in più di quanto stabilito. Assaggiare la briciola di pane rimasta sulla tovaglia. 



E la “perdita del controllo” è vista come una sconfitta contro se stessi. Quando il dolore ti prende, quando la tua paura piu' grande e' guardarti allo specchio e vedere che non sei niente..che non sei nessuno..quando il mondo sembra essere cosi' lontano che lo puoi solo intravedere... Quando tutto questo si fonde in un carattere gia' temprato dalla vita o in un carattere debole oppure in uno talmente forte da potersi solo spezzare e non piegare, arrivano questi problemi ...portati da cause piu' o meno esterne al mondo, alla societa' e quando entri in vortice del genere non ti vergogni di niente ..anoressia, ma tu non ti vergogni anzi lo fai, ma solo di te stessa e del giudizio della gente ..ecco perché va nascosto ..perche' la gente giudica immediatamente... allora tu vorresti chiedmodella_anoressicaere aiuto perché da sola sei troppo debole... ma non puoi chiederlo perché ammetterlo vorrebbe dire tirarsi dietro commenti ...perche' di persone che giudicano al mondo ce ne sono tante troppe ..persone che...accusano...parlano...e subito poi quando racconti dei come e dei perche' hai reagito cosi' chiedono subito scusa...dicendo.. “non lo sapevo” , “mi dispiace”...ma ormai e' troppo tardi ti hanno gia' piegato dentro... e allora perche' devo parlare perche' devo dire al mondo che soffro..me lo tengo dentro convinta che un giorno sparira'...non chiedi che qualcuno venga a salvarti chiedi solo di essere ascoltata in silenzio senza che nessuno urli e punti il dito. 



C'é chi dice che non e' una malattia..c'é chi dice che e' solo infantilismo...ce ne sono tante di opinioni.. ma nessuna di quelle parole che vengono scritte serve a far cambiare idea ad una ragazza presa nel vortice , la fa sentire solo piu' sola e disperata.. e ti viene un’improvvisa voglia di urlare quando ti dicono: “mangia ed è finito il problema” “mangia e fregatene della linea”, “sei così magra che non ingrasserai mai” ti offrono del cibo,e in quei momenti ti feriscono ancora di più. Ti feriscono su una ferita che ti sei fatta da sola. Ti colpiscono e ti dicono: “scusa” ma poi non ti aiutano a tamponare il sangue che esce. O se lo fanno, lo fanno con parole dure, inadatte o cercando di farti alimentare per forza con cose che non penseresti mai di mangiare. 



A volte nella vita accadono cose che non puoi controllare.Ci provi e non ci riesci e ti senti sconfitta.Chi ti ama cerca di starti accanto ma soffre essendo impotente dinnanzi a ciò che accade. Fin da piccola ho sempre appreso dai libri cosa fosse l’alcolismo, la droga ed altre “malattie”del genere ma non li consideravo veri e propri problemi poiché “non erano” i miei. Quando sentivo parlare di malattie pensavo subito ad un cancro, ad un tumore, alla leucemia ma esistono molte altre malattie. Malattie che ti portano a lottare non solo contro te stessa ma anche contro i pregiudizi della gente.Quante volte abbiamo puntato il dito contro un drogato accusandolo? E mai ci siamo posti il problema del perché si fosse ridotto così..Evidentemente lui i suoi buoni motivi li aveva...eravamo e siamo noi..è la gente a non capire. 



Non tutti però riescono ad entrare nell’ottica che sono malattie. La depressione per esempio, sicuramente molti non la considerano come una malattia ed invece lo è. Può essere peggio del cancro, ti può uccidere giorno dopo giorno. Non lo dico io...lo dicono i medici..è scritto nei libri. Sono malattie causate per la maggior parte da traumi infantili o pre-adolescenziali, che hanno origine in ambito familiare e come ho già detto colpiscono le persone non solo deboli ma sensibili, molto sensibili. 



Le persone dicono che le anoressiche o le bulimiche sono malate perché lo vogliono essere ma nessuno sa che sono malattie al pari della droga, e’ come se ti avessero chiuso in gabbia e gettato la chiave. L’anoressica sviluppa il desiderio di veder mangiare gli altri cose che lei non si permetterebbe mai. E’ una sorta di autopunizione, come il collezionare ricette, cucinare per gli altri, vedere cataloghi di alimenti. L’anoressica conosce a memoria le proporzioni proteine- carboidrati – grassi di ogni singolo alimento, è informata più di un medico tutto ciò per non sbagliare, per non ingrassare, per non perdere il controllo. Ogni pesata sulla bilancia è una sfida contro se stessi, ogni sbirciata allo specchio è segno che le cose vanno bene o male. Male se non vedi le costole come vorresti, se le clavicole non sono vuote come vorresti o se senti stringere l’orologio più del solito. 



Non si hanno più ragioni di vita, ti svegli.. inizi un nuovo giorno basato sul cibo, vai a dormire pensando che domani c’è un’altra giornata di cibo. Il tempo passa in fretta.. i giorni si dividono in “pranzo” e “cena”... volano, ma le ore al loro interno scorrono piano: “mancano 5 ore alla cena” “mancano 4 ore alla cena” e poi il conto ricomincia. Tutte le ragazze affette da anoressia sono nervose, hanno i nervi a fior di pelle ma nel profondo sono tranquille e la tranquillità profonda indica che la loro dieta va bene.. va a gonfie vele e invece seguire una dieta corretta, con una giusta proporzione di carboidrati, proteine e grassi sarebbe fonte di nervosismo, agitazione e perdita del controllo. La percezione del mondo da parte di un’anoressica è all’estremo: non esiste una donna normopeso ma solo una scheletrica (con successo) o obesa.



 


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La distinzione tra nero, negro e di colore, e quale sarebbe l'espressione da preferire. Il termine negro indica una persona appartenente a una delle etnie originarie dell'Africa subsahariana e caratterizzate dalla pigmentazione scura della pelle; in senso più ampio, può applicarsi ad altri gruppi etnici con caratteristiche somatiche analoghe, come i negritos delle Filippine o gli australiani aborigeni. Sebbene la sua etimologia e il suo significato originale e tecnico non siano né dispregiativi né volgari, sotto l'influenza di simili termini in inglese e tedesco, la parola ha assunto col tempo connotazioni negative anche nella lingua italiana. Si presume che il passaggio da termine neutro a negativo sia avvenuto nel corso degli anni settanta. Anche il termine nero non è privo di connotazioni ambigue


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