Menu principale

Categorie news

Contatore visite OGGI

Utenti online

19 utente(i) online
(5 utente(i) in Rubriche)

Login

Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!

Foto recenti

Meteo in Italia

La situazione:
Scegli la Provincia

Cerca nel Sito

Foto recenti

Foto a caso

Giuseppe Piccolo editore di Dimensione Notizia - Napoli -
Foto a colori l'Italia dal 1861 al 1935
Bianco-nero-verde, i look di Emma - La vincitrice di Sanremo sexy
Vola la staffetta Usa: oro e record per 4x100 donne
La maestra di ballo Alessandra con le sue discepole
Cagliari: “Se venite nudi spesa gratis fino a 250 euro”: La pazza idea di un supermarket
La svolta porno soft del pop: da Jennifer Lopez a Rihanna
Il ricordo della felicità non è più felicità; il ricordo del dolore è ancora dolore
Un’unica Forza, l’Amore, lega e da vita a infiniti mondi
Senza entusiasmo, non si è mai compiuto niente di grande
SmartSection is developed by The SmartFactory (http://www.smartfactory.ca), a division of INBOX Solutions (http://inboxinternational.com)
Rubriche > MISTERI NASCOSTI > Paranoia, un male contemporaneo - Un uomo è convinto di essere morto. Dice ai familiari: "Sono morto" e i familiari lo mandano da uno specialista
Paranoia, un male contemporaneo - Un uomo è convinto di essere morto. Dice ai familiari: "Sono morto" e i familiari lo mandano da uno specialista
Articolo di Luisa De Micco pubblicato il 16/6/2013 (2197 Letture)
In base a stime del Times, secondo le quali 1/4 della popolazione londinese ha regolari pensieri paranoici, il XXI secolo puo’ essere definito come la “nuova età della paranoia”. Un uomo è convinto di essere morto. Dice ai familiari: "Sono morto" e i familiari lo mandano da uno specialista.



paranoia_1Subito tra medico e paziente incomincia un'accanita discussione. Il medico fa appello ai sentimenti dell'uomo verso la vita, verso la famiglia. Poi prova a farlo ragionare, dimostrandogli l'intrinseca contraddizione di una frase come "Sono morto": i morti non sono in grado di dire che sono morti, perché è appunto in questo che consiste l'essere morti. Alla fine il medico ricorre all'evidenza dei sensi. Domanda all'uomo: "I morti sanguinano?". "Certo che no" risponde l'uomo, spazientito dall'ottusa dabbenaggine della mente dei medici. "Lo sanno tutti che i morti non sanguinano". Al che il medico gli punge un dito. Ne esce una goccia di sangue. "Ma guarda un po', chi l'avrebbe mai detto" esclama l'uomo. "I morti sanguinano, eccome". Incorreggibile. Le percezioni e i ragionamenti confermano anziché contraddirla, l'idea di essere morto. Il sentimento, la ragione e i dati di fatto collaborano alla costruzione di un sistema di difese volte a spiegare l'esperienza primaria, un'esperienza primaria che è uno stato di conoscenza, una realtà noetica dentro la quale il paziente è fissato e che conferisce significato a tutti gli altri eventi. "L'ambiente offre un mondo di nuovi significati. Tutta l'attività di pensiero è pensiero intorno ai significati ... Si ha una conoscenza diretta e intrusiva del significato e questa appunto, in se stessa, è l'esperienza del delirante". La paranoia è un disturbo del significato. 

La vana fuga dagli dei, James Hillman 



La paranoia nasce dall'infondata persuasione che qualcuno vuole farci del male, ed è definita, tecnicamente, come una sindrome delirante cronica che si palesa attraverso varie convinzioni, quali, per esempio, l’aver subito torti che devono essere indennizzati, il pensare di aver scoperto qualcosa di eccezionale di cui altri cercano di appropriarsi, l’essere convinti ingiustificatamente dell'amore di una o più persone e, molto più frequentemente, il ritenere di essere minacciati o spiati da persone che vogliono arrecare danno o anche uccidere. 



"Il fatto che tu sia paranoico non significa che non ti stiano dando la caccia

Territorial Pissings, Kurt Cobain 



Non riuscire a stare tranquilli fuori dalla propria casa, guardarsi intorno con sospetto, credersi seguiti quando qualcuno cammina dietro di noi, pensare che qualcuno sia sempre pronto a derubarci: queste sono avvisaglie di uno stato di disagio che deve essere trattato in tempo da uno specialista, per non sfociare in disturbi cronici gravi. In base a stime del Times, secondo le quali 1/4 della popolazione londinese ha regolari pensieri paranoici, il XXI secolo puo’ essere definito come la “nuova età della paranoia”. A sostegno di questo discorso, basta dire che esistono una serie di fattori che concorrono ad un probabile aumento dei pensieri paranoici, come l'isolamento sociale nei giovani e la paura per i fatti che accadono nell'ambiente circostante negli adulti. Possono essere presi come esempi l'attuale crisi economica e la disoccupazione diffusa, nonché la perdita della fiducia nelle istituzioni a causa di scandali. Se dire questo puo' sembrare esagerato, è anche vero che, a fronte di tutto quello che si sente in televisione, tutti un po' piu' guardinghi lo siamo. In assoluta ragione. 



Un po' di tempo fa, due studiosi inglesi, Michelle Campbell e Anthony Morrison, del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Manchester, hanno intervistato 12 persone fra studenti e dipendenti per confrontare i loro pensieri nell'ambito della ricerca "The subjective experience of paranoia: Comparing the experiences of patients with psychosis and individuals with no psychiatric history". Mediante questa indagine, sono stati identificati i fenomeni da cui nasce la paranoia, le credenze, i fattori che la influenzano e le conseguenze. All'interno di ciascun tema, sono state evidenziate le somiglianze e le differenze tra i gruppi coinvolti. Si è riscontrato che tutti nutrivano, o avevano nutrito, pensieri di stampo paranoico, con la differenza che sei di essi non riuscivano a controllarli, mentre gli altri sei erano capaci di scindere realtà da immaginazione rimanendo lucidi nell'affrontare le situazioni.



 


Naviga negli articoli
Precedente articolo Traditi e Traditori: Consigli utili sull'infedeltà - Chi tradisce minimizza, chi è tradito ingigantisce Sesso ai margini. Si racconta... prossimo articolo

Rubriche

Messaggi dal Guestbook

  • 20/11/2008  Sono Miriam di Milano  Sono Miriam di Milano vorrei dirvi ...
  • 7/9/2008  Luisa Casalnuovo (NA) - Italia -  Ho letto le vostre rubriche eccezionali e o visto le foto sui tifosi belle
  • 7/9/2008  Luisa Volla (NA) - Italia  Coplimenti un ottimo sito non è caotico ed è molto chiaro
  • 23/8/2008  Kya  X Angela
  • 16/8/2008  Jonny  Divertente
  • 15/8/2008  Sara - Napoli  Sotto Voce è molto interessante -
  • 13/8/2008  Sara  Salve leggo spesso con le mie amiche i vostri messaggi nella rubrica sotto voce
  • 13/8/2008  Celeste - Napoli -  Per Angela di Napoli
  • 13/8/2008  Popetta  Per Angela
  • 13/8/2008  Mary Bon  Ad Angela di Napoli


  • Visita

News più lette

Un articolo a caso

Dialogo Aperto: il modello finlandese di trattamento della schizofrenia. Un articolo dal titolo Talking Back to Madness, apparso recentemente su Science a firma del noto giornalista scientifico Michael Balter, professore di giornalismo medico-scientifico già alla Boston University e attualmente alla New York University, ha provato a fare il punto sulla controversa situazione degli approcci psicoterapeutici alla schizofrenia.


News a caso

Articoli dalle Rubriche

Ultimi video inseriti

Video a caso