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Rubriche > SOTTO VOCE > Io e il mio avvocato, donna bellissima con un figlio stupendo
Io e il mio avvocato, donna bellissima con un figlio stupendo
Articolo di Anonimi pubblicato il 7/7/2010 (2220 Letture)
Lui ha vita sessuale più lungaMi trovavo al tribunale di Afragola (NA) per la pratica di divorzio con mia moglie, nell'entrare vidi un bambino bellisimo da solo, Ma cosa fai in tribunale, un bambino così bello da solo, rispose: Mia mamma è avvocato e sta facendo una causa la beby sitter, non è venuta, ha avuto un incidente, la scuola è chiusa e mia madre mi ha portato qui; lo disse con un sorriso e ironia, in un modo fantastico, vuoi che compro un gelato, gli dissi, c'erano le macchinette, si, rispose con grande felicità, per cambiare in monete girammo tutto il tribunale alla fine ci riuscimmo, presi il gelato al ragazzino mi disse che aveva sette anni e che aveva una mamma molto bella. Ti credo per essere tu così bello devi avere una mamma bellissima. Si, rispose, con un sorriso, mi colpiva la sua allegria per il gelato.


Brigitta BulgariCi sedemmo su delle poltrone, lui si sedetta a fianco a me sulla mia stessa poltrona singola, Vado bene qui? Mi disse, certo, gli risposi, stavo stretto ma non volevo creargli problemi; avevo perso mio figlio di 10 anni, da quell'incidente mia moglie perse la testa, ed io mi salvai per poco. Quel mattino quel bambino mi creava gioia, nel gurdarlo gli facevo anch'io lo stesso effetto, strano a dirsi ma era così.

Torno la mamma avvocata, lui si alzò dall apoltrone e disse alla mamma: Ti presento un mio amico, piacere disse la mamma io ricambiai. dai mamma facciamo venire a Guido con noi a prendere un caffe al bar, non nel tribunale con queste macchinette, la mamma guardava me e lui, vedeva suo figlio contento ed andammo al bar fuori al tribunale, dovettimo prendere l'auto perchè il bar era abbastanza lontano. Nell'auto lui si sedette dietro e fece sedere me viino alla mamma che guidava. Come vi siete conosciuti disse la mamma, sono venuto al tribunale per la pratica di divorzio e ci siamo conosciuti nel salottino del tribunale. Mario: Mamma mamma sai Guido è una persona speciale, mi ha raccontato tante barzellette, tutte pulite mamma, e parla parlava con grande gioia, era un bambino eccezzionale. Arrivati al bar, notavo che la mamma vedeva suo figlio contento molto contento nel stare con me insomma si stupiva, (questo me lo disse in secondo momento).

appena lui andò a scegliersi un gelato la mamma mi disse: Dopo il caffè debbo scappare, va bene gli risposi. mario il gelato io e la mamma il caffè, pagai io.

Nel ritorno Mario voleva ancora altre berzellette, non ne ricordavo più, allora incominciai a d inventarle, ma lui rideva in un modo così gioioso, che stupiva anche me.

Appena ritornati al tribunale, la mamma dovette scappare in aula, e lui alla mamma: Vai mamma ci pensa Guido a me, io la confortai con un mio si, si vedeva che era preoccupata, ma non aveva altra scelta.

Ci risedettimo sulle poltrone, lui voleva altre bazellette, si vedeva che aveva bisogno di ridere, ma non riuscivo a capire perchè, Dalle 10,00 pian piano nel tribunale non c'era più nessuna si stava facendo solo la causa dove la mamma come avvocato penalista stava difendebdo una persono. Non so come avvenne, ma io e Mario con quel silenzio che c'era ci addormentammo sulle poltrone. Fummo svegliati dalla mamma alle 13,00 io e Mario dormivamo abbracciati. La mamma nel sveglirci mi guardava con uno squardo incuriosito. Mamma invitiamo Guido a mangiare con noi, vedendo la mamma, dissi che ero impegnato, dovevo andare ia, lui stette zitto ma appena fuori al tribunale scoppiò a piangere, e si abbraccio a me. Rimasi senza parole, dal quel suo affetto verso di me mi sentivo male dalla gioia. La mamma allora mi disse: Non può rimandare i suoi impegni? Andiamo a mangiare ai Pini, guardando Mario non seppi dire di no. Evviva, evviva. Adesso avevamo due auto fuori dal tribunale e Mario disse: Mamma tu permetti che io vado con Guido, la mamma disse di si ma si vedeva che lo disse a malincuore, non mi conosceva non sapeva bene ... aveva ragione.

appena arrivati al ristorante ordino tutto Mario sia per me che per la Mamma, che gioia quando mi disse: Tu permetti vero che ordino io, certo gli risposi. A tavola parlava ed io lo rispondeva con qualche giochetto che lo faceva ridere, la mamma mi gurdava ..., dopo mi spigò che mi stava studiando. Dopo pranzo volle pagare lui con la card della mamma, l'avvocato era molto conosita in quel ristorante, la salutavano quasi tutti. Andammo al bar a prendere un altro caffè e lui come al solito corse vicino ai gelati, eravamo a giugno faceva un caldo.

Mamma adesso andiamo a casa ma portiamo anche zio Guigo, mi aveva chiamato zio, se ne accorse anche la mamma, ma Guido avraà da fare, rispose la mamma, no non me la detto a me che oggi ha una giornata libere, non era vero io non gli avevo detto niente, ma mamma caoii e diede il suo ok. Lui diede un bacio alla mamma ma saltò in braccio a me. adesso a casa ti faccio vedere ecc ecc, ed io dicevo sempre di si. Arrivati a casa loro, era una bellissima casa, lui prese alcuni giochi ed incominciammo a giocare, io non avevo mai giocato a qui giochi elettronici, ed infatti perdevo sempre, Mario disse: Se peggiore della mamma a giocare, a quel punto la mamma disse: Fammi spazio e vedrai come persi, rivolgendosi al figli con tanto amore, ma prdeva anche la mamma, Mario era bravo io e la sua mamma eravamo scarsi, ma ridevamo tutti insieme, pian pianino lui si volle mettere sul suo lettino, la mamma andò a prendere un thè freddo, nel frattimo Mario si addormento.

Feci presente allla mamma che capivo il grande sforzo che stva facendo nel fidarsi di me, non mi conosceva, capivo che lo stava facendo per far contento suo figlio, mi rispose: Mi figlio ha sette anni da due ha perso il padre per una leucemia fulminante, intre giorni morì. Da quel giorno mio figlio è in cura da un psicologo, ma non vedevo risultati, anche quando giocava con me a casa, io non so giocare a quest maledetti giochi elettronici, ma gioco con lui per farlo distrarre, ma non ho mai visto da due anni, cioè dalla morte del padre vedere mio figlio ridere. Cono orgoglioso e commossi di tutto questo, ma adesso che si sveglia cosa gli diciamo, ti prego rimani e scusami se ti chiedo un documento, ma vogliocontrollare con chi ho a che fare, subito didde, gli diedi la mia carta di identità e adndo nel suo lussuoso studio, io rimasi seduto nel salotto.

Dopo un pò tornò e disse: sono contento sei una persona perbene, grazie gli dissi, ma come hai fatto a vedere, mi rispose: Ho usato tutte le mie conoscenze per sapere tutto su di te, mi devi scusare, ma si trtta di mio figlio non voglio procurarlo un altro truma; hai ragione gli risposi. Nel frattempo Mario si sveglio, giochiamo mario su ..., bene dissi e gioammo fino a sera sempre con giochi diversi, lui tutto che mi spiegava, am a dire il vero non ci capivo quasi niente.

Si fece sera, bene mario ora debbo andare, e lui: Ti prego rimani rimani, non posso debbo tornare a casa, e lui: Scusa ma a casa hai qualcuno, no risposi i miei due figli sono sposati sono separato. Ti prego, ti prego rimani, mi rendevo conto che era una situazione imbarazzante per me e per la mamma, e lei per amore del figlio, sapendo tutto su dime mi disse: Rimani farai felice anche me. Sapevo che non era vero, quanto meno quella sera, accettai.

Ok dove dormo, nel lettone grande con mia mamma, e no dissi io non va bene tua mamma non mi conosce bene, e lui con un gran sorriso: Io non abbandono mio madre tu a destra io al centro e mia mamma sulla sinistra, ok rispose la mamma, per farmi rispondere anche a me ok. Dissi: E' vero che fa caldo ma non ho un piagiama, non ti preoccupare disse Mario ci sono i pantoloncini del mio papà, quelle parole mi colpirono al cuore sia a me che alla mamma, me lo spigò in secondo momento.

La stanza da letto era bellissimo con il televisore ultima generazione luci particolari e specchio sotto al soffitto, propio sopra al letto.

Disse Antonella: Fu uno sfizio di mio marito mettere gli specchi sotto il soffitto,  si chiamava Antonella la mamma di Mario. Si mise un pigiamino bellissimo, corto trasparente, molto sex, ma in mezzo cera Mario, Ci divertimmo un mondo, io facevo il solletico a Mario incomincio anche la mamma fino al punto che esausti ci addormentamma.

Verso le quattro di mattina mi alzai per andare in bagno, vedevo Mario dormire, sembrava che sorrideva, vedevo la mamma Antonella, eravamo scoperti, senza lenzuolo, anche se cerano i climatizzatori, quanto era belle Antonella, con il pigiama corto e la mutandina trasparente vedevo tutto, mi eccitai ma stetti al mio posto, andai in bagno e mi rimisi nel lettone a dormire.

La mattina ci svegliammo quasi tutti insieme, alle sette, lei doveva andare in tribunale, Mario disse alla mamma: Vai al lavoro io rimango con Guido a casa, ok risposi, la mamma si vesti, con un vestitino molto bello era bellissima, e scappo. Io e Mario ci divertimmo un mondo, stavo incominciando a capire quei giochi; alle 12 tornò la mamma e Mario: mamma come mai così presto a casa, ho fatto rimandare tutte le cause che avevo stamattina.

Andò nel bagno, Mario lo chiamarono degli amichetti suoi nel palazzo, torno subito disse, sentivo il rumore dell'acqua, Antonella stava facendo la doccia, dopo un pò usci dal bagno e ... con quell'accappatoio era bellissima, mi emozionavo solo a guardarla, cercavo ... di non guardarla, lei mi disse: Non mi guerdi ma non ti piaccio. Cara Antonella, risposi,  mi piaci tantissima, ma non vorrei crearti imbarazzo, lei con un dolce sorriso si mise un camice di stanza estivo, Mario stava ancora con i suoi amichetti del palazzo. Antonella disse: Stamattina sono andato a controllare di persona quello che mi avevano detto su di te per telefono, non avevo udinze, adesso ti posso dire di vero cuore che se ti fa piacere puoi rimanere. E' una gioia grande che mi dai Antonella, lei seduta vicino a me in poltrona, con quel camice di stanza molto sex, gli dissi: posso baciarti? Lei senza rispondere mi baciò. Rimanemmo baciati a lungo. Aspetta un attimo mi disse, chiuse la porta di entrata, cosi il figlio per entrare doveva bussare, e facemmi l'amore in un modo fantastico.

Facemmo questo tutti i giorni.

Iio sono stato sempre bravo in cucina. La mattina Antonella andava al tribunle, io e Mario andavamo a fare la spesa, si cucinava, era bellissimo.

Antonella pian pianino mi confidò che non aveva fatto sesso dalla morte del marito, perchè oltre al dispiacere del marito, il figlio era entrato in una grave crisi depressiva. Io e Antonella sembravamo due fidanzatini, appena Mario andava agiocare con gli amichetti noi facevamo sesso, era bellissimo.

Dopo circa un anno Anonella torna a casa distrutta, meno male che Mario era ancora a scuola, scoppiò in un mare di lacrime, cosa c'è gli disse. Sono incinta ..., ma ho anche il tumore allo stomaco in stato avanzato, ecco cosa erano quei dolori di pancia. facendola in breve la cura non la voleva fare perchè perdeva il bambino.

Andammo dai migliori specialisti, conclusione ho il bambino andava avanti ho la massa tumorale, io feci scegliere lei, volle portare avanti la gravidanza, dovetti essere molto forte, assistere Antonella e il figlio Mario, lui sapeva solo che stava per nascere una sorellina. A sette mesi fecero partorire Antonella, la bambina stava bene, ma la mamma ormai debole il giorno dopo morì.

Che dolore per me e per Mario, non voleva vedere la sorellina perchè diceva che era stata lei ad ammazzare la mamma. Pian pianino Mario accettò la sorellina, e pian pianino si riprese.

La mia dolce Antonella prima di morire fece testamento lasciando tutto a Mario e la sorellina ed io come tudore, ma tutti i soldi che aveva, li lasciò a me per dare istruzione a Mario e la sorellina. La nostra storia è stata bella ma è durata poco.

Fortunatamente dopo alcuni anni ci siamo stabiliti abbastanza bene con le nostre teste, nella vita bisogna sempre lottare, che Dio ci assista - Guido - Napoli - 



 



N.B. La posta della rubrica " Confessioni " viene pubblicata integralmente, senza correzioni ne tagli, cestinando solo le storie ritenute troppo forti o di contenuto volgare. 



 


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Caro editore mi trovo in una strada senza uscita. Sono sposato da 9 anni con un figlio di 16 mesi. Per nove anni ho creduto ciecamente a mia moglie, anche quando le sensazioni facevano pensare ad altro. Non sono un marito geloso e neanche violento, ho amato mia moglie intensamente al punto da dirglielo ogni giorno, cercando di infondergli sicurezza nella sua immagine ed ammirandola caratterialmente.

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