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Rubriche > RUBRICA MEDICA > Dieta e gastrite
Dieta e gastrite
Articolo di Dott. Gianni Fusco pubblicato il 5/1/2009 (1599 Letture)
La gastrite è un processo infiammatorio acuto o cronico della parete gastrica. I sintomi classici del disturbo sono acidità, bruciori e crampi allo stomaco, vomito e nausea. Se per le varianti croniche sono necessarie approfondite indagini diagnostiche e terapie farmacologiche mirate, per le forme più lievi e sporadiche è sufficiente un po' di riposo associato ad una dieta leggera ed adeguata.

Spesso la gastrite è infatti causata da cattive abitudini alimentari come l'abuso di alcol, spezie, alcuni condimenti e cibi irritanti per la mucosa gastrica. Anche l'abuso di tabacco e di alcuni farmaci di utilizzo comune con proprietà gastrolesive (aspirina e simili) possono favorire la comparsa della gastrite.   


Dieta e gastriteDieta gastrite



In presenza di gastrite è molto importante evitare tutti quei cibi che causano ulteriori insulti ad una mucosa gastrica già infiammata a causa del disturbo. Queste norme dietetiche sono indicate sia nelle forme sporadiche che in quelle croniche ma, mentre nel primo caso sono spesso in grado di risolvere da sole il problema, nel secondo si rendono necessari anche medicinali specifici come antibiotici e farmaci in grado di regolarizzare la motilità del tubo digerente.



Anche nelle forme più lievi è tuttavia importante effettuare una visita di controllo al fine di sorprendere sul nascere eventuali complicanze (ulcere, infezione da Helicobacter Pylori, cancro allo stomaco).  



La dieta per la gastrite si basa innanzitutto sull'osservanza di alcune norme comportamentali molto semplici come:



mangiare lentamente. Una corretta masticazione rende più agevole la digestione e riduce i tempi di permanenza gastrica del cibo. Per questo motivo è importante evitare di abbuffarsi e fare molta attenzione con quei cibi di difficile masticazione (soprattutto quando la dentatura non lo consente).



Oltre a masticare lentamente è importante farlo in un'atmosfera rilassante rimanendo seduti per qualche decina di minuti al termine del pasto. Si sconsiglia invece di mangiare nei momenti in cui si è particolarmente nervosi o stanchi.



Evitare pasti abbondanti: in presenza di gastrite è molto importante ripartire correttamente i pasti nell'arco della giornata. Bisogna innanzitutto sforzarsi di mangiare ad orari regolari senza mai saltare un pasto o ritardarlo eccessivamente. Per non affaticare troppo lo stomaco è inoltre importante evitare pasti troppo abbondanti soprattutto alla sera. Uno spuntino a metà mattina e uno nel pomeriggio contribuiscono a tamponare l'acidità di stomaco evitando che questa salga troppo a causa del digiuno prolungato.



DIETA E GASTRITE 

ALIMENTI SCONSIGLIATI  ALIMENTI CONSIGLIATI

   

Pasti abbondanti ricchi di grassi; andrà quindi limitato il consumo di carni e pesci grassi o conservati (sotto sale, sott'olio, affumicati ecc.), formaggi grassi (specie quelli fermentati come gorgonzola e pecorino), condimenti ed intingoli vari.

 Latte (con moderazione preferendo quello p. scremato), yogurt ed alimenti leggeri a basso contenuto lipidico (carni bianche, pesce magro, formaggi magri non fermentati) preparati con metodi di cottura leggeri (bollitura, saltatura con olio extravergine di oliva o cottura alla griglia facendo ben attenzione a non bruciare parti dell'alimento). Cercare comunque di non consumare nello stesso piatto proteine di diversa provenienza come uova e legumi o carne e formaggi (ovviamente a piccole dosi come una spolveratina di grana sul ragù magro della pasta tali associazioni sono consentite) 

   

Bevande alcoliche (specie i superalcolici), The, caffè, bibite gassate Succhi di frutta ad eccezione di quelli molto acidi (spremuta di pompelmo o di altri agrumi) 

   

Alimenti freddi (bevande ghiacciate, gelati, granite) specialmente a stomaco vuoto Verdure cotte, carciofi, cavolo, ortiche, patate, banane

   

Alimenti poco cotti  ULTERIORI CONSGILI 

   

Frutta acidula (limoni, mandarini, arance, cedro, ananas, ribes, melograno) e frutta secca (troppo ricca di grassi e proteine), vino bianco, aceto, pomodori, peperoni, succo di pomodoro

 Se i sintomi della gastrite sono particolarmente intensi e sfociano in vomito e/o diarrea è importante prevenire la disidratazione aumentando il consumo di liquidi (acqua o specifiche bevande acquistabili in farmacia, evitare invece thè caffè e bibite zuccherate)



Una passeggiata al termine del pasto può essere utile per favorire la digestione.



Bere di più (acqua): la saliva ed i liquidi proteggono le muscose esofagee dai succhi gastrici



Il latte, essendo un cibo alcalino, ha un immediato effetto positivo in quanto la sua basicità va a contrastare (tamponare) l'acidità del contenuto gastrico. Il latte, soprattutto quello intero, è però ricco anche di grassi e proteine che aumentano l'acidità gastrica e rallentano lo svuotamento dello stomaco.



Il latte ha quindi un effetto benefico nell'immediato ma, soprattutto se si esagera con le quantità, dopo il sollievo iniziale può causare una veloce ricomparsa dei sintomi. 

 

Spezie (soprattutto pepe, aglio, peperoncino), sottaceti, salamoie, prodotti di pasticceria a base di creme.



ULTERIORI CONSIGLI



Nella fase acuta seguite attentamente i consigli alimentari indicati dal medico; non appena i sintomi si attenuano allargate gradualmente la dieta.



Ascoltate il vostro corpo ed evitate i cibi e le bevande a cui attribuite passati episodi di cattiva digestione. Quando la fase acuta della gastrite è passata fate delle prove, ingerendo piccole quantità di determinati alimenti. Esiste infatti una certa variabilità individuale a causa della quale alcuni cibi controindicati per qualcuno potrebbero essere ben tollerati da altri.

 


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Domanda - Sono Sara, nell'arco di un mese ho subito due gravi lutti, prima mia madre e dopo mio marito di soli 53 anni. Io sono rimasta sola (non avevamo figli) e nonostante abbia la vicinanza dei miei fratelli con le loro famiglie e degli amici, da quando due mesi fa ho perso improvvisamente mio marito sento di essere caduta in un tunnel senza uscita. La mancanza di mio marito è insopportabile, eravamo legatissimi forse proprio a compensazione dei figli non avuti, mi faceva sentire amata e protetta, inoltre era un medico e anche questo mi dava un gran senso di protezione. Ho ripreso quasi subito a lavorare, cerco di uscire ma quando rientro a casa sono sola con questo macigno sul cuore e la disperazione prende il sopravvento. Ho 49 anni ma non riesco a vedere più nessun futuro per me senza di lui. La mattina quando mi sveglio sento solo una gran fatica a continuare a vivere ed a ricominciare un'altra giornata. Alcuni amici/colleghi di mio marito mi hanno detto che è troppo presto per rivolgermi ad un psicoterapeuta, che debbo elaborare il lutto e che eventualmente solo se nel tempo questo stato dovesse protrarsi di rivolgermi ad uno specialista. Le chiedo, ma come si fa ad elaborare un lutto così devastante, io credo non sia possibile. La ringrazio. - Sara - Cagliari -

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