Domanda - Sono Sara, nell'arco di un mese ho subito due gravi lutti, prima mia madre e dopo mio marito di soli 53 anni. Io sono rimasta sola (non avevamo figli) e nonostante abbia la vicinanza dei miei fratelli con le loro famiglie e degli amici, da quando due mesi fa ho perso improvvisamente mio marito sento di essere caduta in un tunnel senza uscita. La mancanza di mio marito è insopportabile, eravamo legatissimi forse proprio a compensazione dei figli non avuti, mi faceva sentire amata e protetta, inoltre era un medico e anche questo mi dava un gran senso di protezione. Ho ripreso quasi subito a lavorare, cerco di uscire ma quando rientro a casa sono sola con questo macigno sul cuore e la disperazione prende il sopravvento. Ho 49 anni ma non riesco a vedere più nessun futuro per me senza di lui. La mattina quando mi sveglio sento solo una gran fatica a continuare a vivere ed a ricominciare un'altra giornata. Alcuni amici/colleghi di mio marito mi hanno detto che è troppo presto per rivolgermi ad un psicoterapeuta, che debbo elaborare il lutto e che eventualmente solo se nel tempo questo stato dovesse protrarsi di rivolgermi ad uno specialista. Le chiedo, ma come si fa ad elaborare un lutto così devastante, io credo non sia possibile. La ringrazio. - Sara - Cagliari -