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Foto : CRONACA QUANDO GARIBALDI SCRISSE CHE LA SPEDIZIONE DEI MILLE FU UNA "PORCATA"

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QUANDO GARIBALDI SCRISSE CHE LA SPEDIZIONE DEI MILLE FU UNA "PORCATA"
QUANDO GARIBALDI SCRISSE CHE LA SPEDIZIONE DEI MILLE FU UNA "PORCATA" Popolare
Inviato daG.P.Altre foto da G.P.   Ultima modifica25/2/2015 16:45
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Quello che stiamo per pubblicare è un documento storico di straordinaria importanza. Si tratta (pare) di una lunga lettera che Giuseppe Garibaldi, o per meglio dire Joseph Marie Garibaldi, qualche tempo prima di morire inviò al professor Carlo Lorenzini, meglio conosciuto come Carlo Collodi.  La straordinarietà del documento (di cui alcuni esperti hanno dubbi) sta nel gettar ulteriormente luce anzitutto sull'uomo Garibaldi e in parte sui misfatti che caratterizzarono la l'infame spedizione dei pseudo Mille. Ogni altra parola è superflua, lasciamo spazio alle parti salienti del documento tratto dal libro Le confessioni di Joseph Marie Garibaldi di Francesco Luca Borghesi: «Illustrissimo professore Carlo Lorenzini, Scrivo con rispetto e gratitudine a Voi che decideste di farmi cosa grata riportando le mie memorie al popolo di una penisola che mai amai come avrei potuto, che mai difesi come avrebbe meritato. Una penisola che non fu mai e mai sarà la mia patria. Una penisola meravigliosa che io non solo non unificai, se non unicamente al nome, ma che addirittura divisi, e, per mia colpa, divisa sarà per sempre. [...] codesto giorno, trentuno maggio ottantadue del secolo milleottocento, sono a ricordare la mia vita trascorsa, in attesa che venga definitivamente compiuto il mio destino [...] forse non temo neppure: diciamo che attendo che presto sia fatta giustizia e chi mai può sapere se dopo la morte vi sarà giustizia?! Voi infatti penserete che io sia felicemente italiano: se così fosse le sorprese non vi mancheranno. Se vi aspettavate un patriota, troverete un avventuriero. Se vi aspettavate un probo, troverete un dissoluto.  La spedizione dei mille fu realmente la più vile porcata che il suolo della penisola possa aver mai vissuto e, a questo punto, spero che mai sia costratta a rivedere.La mia vita era rivolta alla ricerca di fama e ricchezza: mi venne in mente di unificare l'Italia in quanto sarei potuto diventare potente e ricco. Cercai appoggi, soldi e falsi ideali su cui far leva e trovai qualcuno che, dopo avermi usato, mi mise da parte. Diciamo subito e senza giri di parole: il patriottismo in Italia non è mai esistito. Mi ricordano tutti come il patriota Giuseppe Garibaldi, ma queste sono voci, magari leggende, ma certamente menzogne. Mi chiamo Joseph Marie Garibaldi e, contrariamente, a quanto pensano molti, sono e mi sento francese. [...] l'Italia del Nord depredò ltalia del Sud con atti di ferocia tale che mai potrà essere cancellata ed ancora accade mentre sto scrivendo...».

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  • 20/11/2008  Sono Miriam di Milano  Sono Miriam di Milano vorrei dirvi ...
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gif333In Francia, tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento si sviluppò una corrente antro-psico-sociologica dedicata al tema del "suicidio altruistico", cioè di quella forma estrema di sacrificio di sé in vista di un bene supremo (coincidente in genere con un ideale religioso o politico). Capostipite di tale corrente fu Émile Durkheim (1858–1917), che si rifiutò d'interpretare il fenomeno del suicidio come effetto di un mero disordine mentale individuale, spesso conseguente, a sua volta, di determinate tare ereditarie.

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