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Rubriche > SOTTO VOCE > Non voglio essere il boia dell'innocenza, ne ho spediti troppi inconsciamente sulla sponda della pazzia.
Non voglio essere il boia dell'innocenza, ne ho spediti troppi inconsciamente sulla sponda della pazzia.
Articolo di Anonimi pubblicato il 21/6/2010 (2036 Letture)
Ho sempre saputo di avere una sanità mentale discutibile, da piccola mi diagnosticarono la sindrome di Asperger, una predisposizione a sintomi di schizofrenia e difficoltà a gestire l'ira. A tredici anni, mentre ero in collegio, mia madre si fece convincere dagli insegnanti e gli psicologi della scuola a lasciarmi in ospedale per un periodo di osservazione, e da quando sono uscita non sono piú riuscita a riconoscermi. Non ho mai superato l'Asperger, non ho mai imparato a gestire la mia rabbia... eppure mi hanno riempito di medicine con un retrogusto d'insicurezza.


 Ho provato ad innamorarmi per scoprire che il mio amore è piú tossico della mia ira, per scoprire che l'amore non è meglio dell'amante e amare non ti rende una persona migliore. Ragazza2

Per scoprire che chiunque voglia amarmi perde la ragione e la stabilitá e la direzione. E allora mi sento come se ci fosse una cruda vena di concentrata cattiveria e malizia che mi palpita sotto la pelle e pompa sangue marcio.

Non so se la mia rabbia venga da un padre alcolizzato, un'amica persa sulla strada davanti casa o da una dipendenza a droghe pesanti durante la prima adolescenza... in ogni caso nessuno di questi episodi mi ha aiutato a crescere e mi ritrovo ancora nel mio guscio da bambina persa nel mondo.

E la mia rabbia non mi lascia pace e a volte diviene insicurezza, a volte depressione che sfocia in profonda autodistruzione e altre volte sfocia in odio e sete di sangue.

Eppure il sangue non ha mai calmato la mia sete...

E mi sono innamorata di nuovo, sebbene per la prima volta e non riesco a vivere senza di lui, lui non vuole vivere senza di me e non mi dice quanto lo faccia soffrire...

ma io lo vedo, lo vedo nei suoi occhi che non brillano piú come quando ci siamo incontrati ed il suo sorriso che silenziosamente svanisce quando mi rivolge parola ed io rimango con l'amaro senso di colpa senza sapere il perché. Senza riuscire ad avere controllo... so solo che i suoi occhi sono spenti con il suo sorriso ed è solo colpa mia e non so perché... il mio amore ha ucciso quello splendido e vulnerabile fiore che era la sua spensieratezza...

Io non voglio essere il boia dell'innocenza, ne ho spediti troppi inconsciamente sulla sponda della pazzia, loro volevano aiutarmi ed erano ragazzi giovani ed erano ragazze con gli occhi vivaci, e venivano da me per salvarmi ed invece affondavano, ed alcuni perdevano i capelli, altri invecchiavano prima del tempo... alcuni hanno perso la casa ed il lavoro e la luciditá... e ció che i miei occhi vedono... è la mia immagine, la mia ombra con tra le mani un ascia. E gli sconosciuti parlano, ma io non posso contraddirli: io li ho spinti giù dal burrone e se non mi avessero trovato sulla strada, se non mi avessero tirato su o se non mi avessero seguito, ora sarebbero a casa con i genitori o i fidanzati o i figli, o altre persone sane ed inoffensive; ma io li ho feriti e ho lasciato segni sulla loro pelle, cicatrici sui loro occhi... perché non credevano sarebbero mai stati cosí vicini a ció che credevano potesse solo essere visto in lontananza, da una rassicurante distanza.

Spero di non aver creato troppa confusione: Perché io? Come faccio a fermarmi? Non voglio ferire nessuno, ma non voglio restare sola... non posso accettare che il mio amore causi distruzione... non posso accettare il fatto che condividendo frammenti della mia anima, quella degli altri marcisca lentamente, come se consistesse di una materia di estrema tossicitá. NON MI SENTO BENE! - Angela - Napoli -



N.B. La posta della rubrica " Confessioni " viene pubblicata integralmente, senza correzioni ne tagli, cestinando solo le storie ritenute troppo forti o di contenuto volgare.



 


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