L'occhio è quell'organo meraviglioso che traduce le immagini provenienti dal mondo esterno in impulsi elettrici - COME FUNZIONA - Anatomia oculare
Categoria : RUBRICA MEDICA
Pubblicato da Mary Petrella in 20/1/2011
L'occhio è quell'organo meraviglioso che traduce le immagini provenienti dal mondo esterno in impulsi elettrici, per poi inviarle al cervello. Le immagini degli oggetti attraversano le strutture completamente trasparenti dell'occhio: la cornea, l'umore acqueo, il cristrallino ed il corpo vitreo. La cornea ed il cristallino sono come le lenti di una macchina fotografica perfetta. Le immagini vanno a fuoco sulla parte centrale della retina, la macula, che è composta dalle cellule visive più fini, i coni, capaci di riconoscere i più piccoli dettagli. La restante parte della retina è costituita soprattutto dai bastoncelli, che rilevano il campo visivo circostante ed attirano la nostra attenzione sui singoli oggetti. Le cellule visive sono a contatto con le fibre nervose, che, attraverso il nervo ottico, trasmettono gli impulsi visivi agli strati più profondi del cervello, i corpi genicolati laterali.


SISTEMA VISIVODopo una prima elaborazione a questo livello, le immagini vengono portate fino all'area visiva della corteccia cerebrale (in sede occipitale), dove vengono correlate tra loro e caricate di significati.

Lo sviluppo del sistema visivo avviene nei primi anni di vita.



 



 



 RETINA - NERVO OTTICO



 Anatomia oculare 

Nell'uomo l'occhio ha consistenza dura ed elastica; è tenuto in posto, oltre che dai muscoli, da fasce, nervi e vasi che in esso penetrano. Nella parte anteriore l'occhio presenta esternamente la cornea, che è trasparente, nel cui centro sono visibili l'iride, variamente colorata da individuo a individuo, e la pupilla, il foro attraverso cui vengono recepite le immagini e che si dilata o si restringe a seconda della minore o maggiore intensità degli stimoli luminosi. La parte posteriore è formata dalla sclera, di colore biancastro, da cui emerge il nervo ottico.





Anatomia dell'occhio



L’occhio è avvolto da tre tuniche che hanno strutture e funzioni assai diverse:

- La tunica più esterna, detta fibrosa, è costituita dalla sclerotica o sclera e dalla cornea, quella media è detta vascolare ed è fortemente pigmentata per impedire la riflessione e la rifrazione dei raggi luminosi. Quest'ultima è divisa in più porzioni, di cui una posteriore, sottilissima e aderente alla superficie della sclera, detta coroide, principalmente vascolare, una intermedia (corpo ciliare) e una anteriore, l'iride, con al centro la pupilla.

- La tunica più interna è di natura nervosa, aderente a quella media; può esser distinta in una porzione ottica (corrispondente alla coroide) e in una porzione cieca, formata da due parti, una ciliare, l'altra iridea.

- Il limite tra le due porzioni è segnato da una linea festonata, detta ora serrata. Questa terza tunica, nella sua porzione ottica, risulta costituita da due foglietti, uno esterno o strato pigmentato e uno interno, la retina, considerata un'espansione del nervo ottico, che, come una membrana, si applica sulla coroide, fino all'ora serrata. Il nucleo dell'occhio è formato da materiali liquidi e da organelli strutturali: procedendo dall'avanti all'indietro il bulbo oculare presenta le camere dell'occhio, il cristallino e il corpo vitreo. Le due camere consistono in uno spazio cavo contenente l'umor acqueo, liquido incolore e trasparente; tale spazio è distinto in camera anteriore, delimitata in avanti dalla faccia posteriore della cornea e indietro dalla faccia anteriore dell'iride e del cristallino, e nella più piccola camera posteriore (in comunicazione con la prima tramite la pupilla), confinante anteriormente con l'iride e posteriormente con il cristallino, il corpo vitreo e il corpo ciliare.  struttura occhio, parti dell'occhio

 

  

Il corpo vitreo consiste in una massa trasparente e gelatinosa che riempie lo spazio esistente tra la faccia posteriore della lente cristallina e la membrana interna del globo oculare; tale massa è detta umor vitreo, un liquido gelatinoso formato da sostanza amorfa, fibre e cellule, tenuta assieme dalla membrana ialoidea; il corpo vitreo è attraversato nel suo diametro antero-posteriore dal canale ialoideo che corre dalla papilla del nervo ottico all'incavatura (fossa ialoidea), la quale accoglie anteriormente la faccia posteriore del cristallino.  corpo vitreo occhio

 

  

Tra gli annessi oculari di maggior importanza sono i muscoli dell'occhio, retti (mediale, laterale, superiore, inferiore) e obliqui (superiore e inferiore) che provvedono ai movimenti del bulbo oculare, i primi esercitando un'azione di ritrazione, i secondi invece di protrazione. L'irrorazione dell'occhio è garantita da rami dell'arteria oftalmica (arteria centrale della retina, arterie ciliari, ecc.), mentre il sangue refluo (tramite le vene ciliari, le vene vorticose e il seno venoso della sclera) si scarica nelle vene oftalmiche. L'innervazione del globo oculare è fornita dai nervi ciliari lunghi e brevi (provenienti dal ramo nasociliare dell'oftalmico e dal ganglio nervoso ciliare), che contengono fibre recettrici e fibre vegetative simpatiche. Dall'occhio si dipartono le fibre che costituiscono il nervo ottico.  annessi oculari, muscoli dell'occhio, irrorazione occhio

 

  

L'occhio come una macchina fotografica



L’occhio funziona come una macchina fotografica che possiede lenti, diaframma e pellicola. La cornea ed il cristallino sono le lenti che formano l'obiettivo. Fra di esse si trova l’iride (diaframma) colorata a seconda degli individui in modo diverso. Al centro dell'iride si trova la pupilla, in grado di stringersi ed allargarsi a seconda dell'illuminazione ambientale. Grazie a cornea e cristallino (lenti), l'immagine va a fuoco in modo nitido sulla retina (pellicola): quest'ultima riveste internamente la parte posteriore dell'occhio, il quale è riempito da una sostanza gelatinosa chiamata "corpo vitreo". La luce attraversa cornea, pupilla, cristallino e vitreo e va a colpire la retina, generando gli stimoli visivi. Gli stimoli visivi vengono trasformati in impulsi elettrici, e trasportati attraverso il nervo ottico sino al cervello, che li interpreta dando forma alle immagini.

Qualora siano presenti delle alterazioni che coinvolgano una di queste strutture, si avrà una imperfetta percezione delle immagini.