La Relazione di Coppia - I Permessi all'Autorealizzazione
Categoria : MISTERI NASCOSTI
Pubblicato da Antonella Ianniello in 21/2/2016
amorPer la psicogenealogia e le Costellazioni Familiari, il rapporto di coppia è un rapporto tra pari: a differenza dell'ordine gerarchico della famiglia di origine, il nucleo della nuova famiglia di elezione nasce dal rapporto tra due persone che hanno uguali diritti e uguali doveri, uguale dignità e pari responsabilità. Innanzitutto quello della coppia è un rapporto tra due adulti, che non hanno bisogno l'uno dell'altro per soddisfare le proprie esigenze primarie di sopravvivenza, ma hanno ciascuno la propria autonomia. Non c'è quindi lo squilibrio tra il genitore che dà e il figlio che riceve, ma tra partners si crea l'equilibrio tra dare e ricevere.

La Relazione di Coppia












relazione di coppiaSi instaura quindi una relazione di scambio reciproco, sulla base dei propri bisogni e della capacità di esprimerli; lo scambio può evolvere in positivo, qualora io riceva un po' di più di quanto abbia chiesto, e sia quindi stimolato a mia volta a dare di più in contraccambio. Allo stesso modo lo scambio può evolvere in negativo, quando ricevo un po' di meno di quanto ho richiesto, e pertanto sarò portato a dare un po' di meno a mia volta; alla lunga questo impoverimento dello scambio porta alla fine della relazione.



Lo scopo primo di una relazione è comunque la crescita personale e l'aumento della consapevolezza di sé e del mondo. Ritrovarsi in una relazione di coppia costituisce la continua ricerca di un delicato equilibrio tra uguaglianze e differenze, ed è frutto di un continuo compromesso tra il bisogno di separazione e quello di appartenenza  tra i due partner. Nelle relazioni di coppia è estremamente importante percepirsi come separati e diversi dall'altro, pur sentendosi dentro ad un rapporto basato sull'appartenenza e sulla vicinanza emotiva. Solo il passaggio da una percezione del modno di tipo individualistico ad una percezione di tipo relazionale consente la piena presenza del contatto con l'Altro, e dunque l'autenticità.




In questo senso tutte le relazioni sono destinate a finire: possono durare molti anni, o per tutta una vita, non è questione di tempo, ma di scopo. Quando ho integrato interamente tutto quello che l'altro poteva darmi, posso considerare conclusa la relazione, e cercare una nuova fonte di integrazione. Per questo la relazione si basa sul bisogno: l'altro mi serve per soddisfare i bisogni che da solo non riesco a soddisfare. Chiedere al proprio partner è legittimo, effettuando uno scambio equo tra pari, allo scopo di esplorare sempre più in profondità la miniera di ricchezze che può essere una persona. Arrivare al limite e all'esaurimento del giacimento non è in sé un problema, è un dato di fatto, che va accettato senza tragedie.




A volte, tuttavia, le persone evitano le relazioni intime per paura del rifiuto o dell'abbandono, sfuggendo la possibilità d mostrarsi nelle proprie fragilità o temendo di perdere la propria individualità. È frequente, così, provare nello stesso tempo desiderio e paura verso l'appartenenza e il legame: è fra queste due polarità che si gioca molta parte della crescita individuale, dall'adolescenza in poi.




Ciascuno di noi ha un suo modo di essere e di stare nel mondo: apprezzare lo stile del proprio partner ed essere abili nel mettere insieme le differenze sono i presupposti per una relazione soddisfacente ed equilibrata. Raggiungere questo equilibrio, tuttavia, non è semplice quando il delicato momento di sentrirsi "nudi" davanti ad un altro diverso da sé richiama esperienze negative della propria storia.




Esiste solo un atteggiamento costruttivo verso una relazione: poter guardare con occhi nuovi al proprio passato, con la fiducia di poter riscrivere una storia nuova, e senza il timore di riaprire antichi dolori. L'Altro è con noi non per sanare le nostre vecchie ferite, ma per costruire una storia nuova, di vicinanza e reciprocità.


I Permessi all'Autorealizzazione












Il grado di soddisfazione personale a cui un individuo può arrivare è condizionato dalla propria intima natura: come spiegato dalla teoria dei bisogni di Maslow, ciascuno ha una propria ambizione e aspirazione interiore, e la necessità interiore di soddisfare i bisogni superiori di stima e autorealizzazione; ma indubbiamente va riconosciuta in tutto questo anche una componente derivata dall'educazione familiare e dal contesto storico, economico, politico e sociale in cui nasce e vive.autorealizzazione




A seconda del momento storico, dell'appartenenza nazionale e della posizione sociale della famiglia in cui si nasce, il figlio riceve, con l'educazione, anche il permesso di soddisfare taluni bisogni anziché altri; in altre parole, un figlio eredita dalla propria famiglia la percezione dei limiti entro i quali potrà esprimere la sua personalità e dirigere la sua vita affettiva e lavorativa, il suo successo personale e professionale.




Tali limiti derivano da divieti, carenze e traumi dovuti alle avversità che la famiglia ha dovuto affrontare nel corso della sua storia: ingiustizie sociali, privazioni economiche, devastazioni fisiche e materiali dovute alla guerra, malattie ed epidemie, incidenti, catastrofi naturali, ecc. Si tratta di un meccanismo biologico di conservazione della specie, che spinge ad espandere o a contrarre la soddisfazione dei bisogni fondamentali per sopravvivere alle difficoltà esistenziali. Se la sicurezza e il benessere materiali sono in pericolo, sarà difficile dedicarsi al soddisfacimento di bisogni più elevati, legati alla autorealizzazione e alla spiritualità




Le conseguenze dei tragici destini di chi ha vissuta fame, guerra, malattia, povertà, non si esauriscono quindi nella sofferenza di una generazione, e oltre ad avere un effetto sulla psiche di tutti i componenti della famiglia, si trasmettono dagli antenati ai discendenti per un certo numero di generazioni, influenzando la percezione del diritto ad amare e ad essere amati, a realizzarsi e prosperare.



Individuare i permessi e i divieti alla realizzazione personale che si ereditano dagli antenati è uno degli argomenti più interessanti della psicogenealogia, che ci insegna a riconoscerli e utilizzarli creativamente e consapevolmente.


Ricevere la Benedizione




Ottenere la benedizione dei propri genitori a vivere la propria vita è importantissimo, perchè è l'autorizzazione a vivere la propria vita: compiere il nostro destino, avere successo, autorealizzarsi significa proprio questo, utilizzare la vita e l'energia ricevute dai nostri genitori e prima di loro dai nostri antenati. Tutto il nostro albero genealogico ha vissuto per poter dare a noi, qui e ora, tutta l'energia di cui abbiamo bisogno: il padre e la madre che incontriamo nelle costellazioni, davanti a cui ci prostriamo e da cui riceviamo la benedizione, sono i nostri genitori interiori, sono gli archetipi del padre e della madre attivati nella nostra coscienza. Ricevere la Benedizione significa interrompere la Maledizione, che altro non è se non la lealtà familiare che impedisce il successo e la felicità, e che nella nostra vita funziona come auto-sabotaggio, procura incidenti, malattie, sfortune e rovesci.













La connessione con le radici significa proprio questo: avere a disposizione nel proprio Io la forza del Padre e la tenerezza della Madre, il coraggio e la volontà, lo spirito d'iniziativa maschili, e la cura, l'amore per se stessi e per gli altri femminili. I nostri genitori e i nostri antenati vivono sempre dentro di noi, e funzionano come serbatoio di energia.