Per non parlare sempre di puttane
Categoria : MISTERI NASCOSTI
Pubblicato da Mary Petrella in 22/4/2013
Dato che, ultimamente, sono stata accusata di scrivere sempre a proposito delle solite cose, cioe’ di prostituzione e puttane, oggi vorrei cambiare argomento e parlare di Socrate, un famoso pedofilo dell’antichita’ che fu indicato come il piu’ sapiente tra gli uomini. Ad affermarlo fu una delle maggiori autorita’ mediatiche dell'epoca, l’Oracolo di Delfi, qualcosa di simile a quello che oggi in Italia potrebbe essere il Corriere della Sera oppure Il Giornale, solo che, anche se il nome potrebbe farlo pensare, non si trattava di una testata giornalistica adusa a raccontar cazzate, ma una specie di divinita' che presagiva il futuro e che mai sbagliava.

Ad ogni modo, Socrate, che oltre ad avere una particolare predilezione per i bambini era anche un uomo molto modesto, per sputtanare l’Oracolo decise di contrapporsi ai piu’ grandi sapienti del suo tempo, nel tentativo di comprovare di non sapere un bel niente. Pero’, alla fine, cio’ che ottenne fu di sputtanare soltanto i sapienti, poiche’ fece emergere che la loro sapienza si basava sul nulla. Socrate dovette cosi’ riconoscere di essere davvero il piu’ sapiente di tutti, proprio per essere l’unico ad ammettere di sapere di non sapere un bel niente. Dopodiche’, torno’ alla sua attivita’ principale e preferita: trastullarsi coi bambini. Fino a quando non fu imprigionato e infine decise di suicidarsi bevendo la cicuta.






Qualcuno pensera’ che sia stato imprigionato per i suoi giochetti sessuali fuori norma. Ebbene, non fu cosi’; all’epoca tale pratica era ampiamente diffusa e socialmente accettata, esattamente come oggi e’ guardare "l'isola dei famosi". Il problema di Socrate fu che dando dell’ignorante a destra e a manca, un po’ tutta Atene - a ragione - inizio' ad avercelo sulle palle. Infatti, Platone, che e’ la principale fonte di notizie che abbiamo su di lui, ci riferisce che era solito ripetere ossessivamente:






“L’unica cosa che so e’ quella di non sapere”.






Un’affermazione paradossale che fa imbestialire chi, invece, l’unica cosa che sa e quella di sapere tutto. Affermazioni di questo tipo sono spesso divertenti, e Socrate amava essere spiritoso oltre misura poiche’ i bambini andavano matti per le sue battute, ma i paradossi talvolta possono anche ritorcersi contro, e questo e’ cio’ che probabilmente accadde nell’Atene di duemilaquattrocento anni fa.






Quella frase viene oggi usata da chi vuole apparire saggio e umile allo stesso tempo, senza pero’ far la figura dell’ignorante. Non c’e’ da stupirsi quindi se chi la usa troppe volte alla fine resti sulle palle a tutti. La domanda che pero’ sorge spontanea, e che ai sapienti di allora non venne in mente altrimenti oggi Socrate non sarebbe cosi’ famoso come pedofilo, e’: “Ma se dici che l’unica cosa che sai e’ di non sapere, come stracazzo fai a saperlo? Perche’ se e’ vero che non sai una beneamata fava di niente, non puoi neanche sapere di non saperlo".