Aids, contagiata dopo il suo flirt di una notte - Come difendersi?

Data 1/11/2023 9:00:00 | Categoria: Salute e Benessere

CoppiaSono sempre di più le donne eterosessuali che si scoprono sieropositive per colpa dei rapporti non protetti dei loro compagni con sconosciute. Come difendersi?



gif75L'Aids non fa più notizia anche se continua a mietere vittime. Ogni anno sono tantissime le persone che si scoprono sieropositive. E oggi ad ammalarsi sono soprattutto le donne. In Italia sono circa 30mila quelle con l'Hiv e sia l'infezione sia la malattia, l'Aids conclamato, sono per molti aspetti più complesse rispetto a quella degli uomini. Lo sottolinea un documento redatto da esperti dell'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e dal Polo Universitario San Paolo di Milano, che ha l'obiettivo di realizzare un circuito assistenziale integrato per le donne con Hiv basato proprio sulla specificità con cui la malattia le colpisce.




Il virus, sottolineano gli esperti, colpisce uomini e donne in modo indifferenziato, ma si avvantaggia della maggiore vulnerabilità di queste ultime. Le donne sono infatti più vulnerabili nel contrarre l'infezione da Hiv, che nella maggior parte dei casi avviene per via eterosessuale. In Italia sono circa 30mila quelle con infezione da Hiv, anche in stadio pre-Aids. Secondo i dati Coa aggiornati al 31 dicembre 2007 le donne costituiscono poco meno del 30% delle 24mila persone con Aids che vivono in Italia.




Nel 2010 le stime mostrano una sostanziale stabilità nel numero di nuovi casi di Aids rispetto all'anno precedente, segno che si è arrestata la tendenza al declino dell'incidenza di malattia conclamata che aveva caratterizzato l'era della terapia antiretrovirale combinata.




Ciò dipende dal mancato accesso precoce alla terapia (oltre il 60% dei nuovi casi non ha effettuato terapia prima della diagnosi di Aids) e consegue a un ritardo nella esecuzione del test: infatti oltre una persona su due scopre di essere sieropositiva al momento della diagnosi di Aids o poco prima. La causa del ritardo risiede in una bassa percezione del rischio, soprattutto in persone che hanno acquisito l'infezione per via eterosessuale, prime tra tutte le donne che si ammalano prevalentemente a seguito di un rapporto non protetto con partner abituale, di cui però non è nota la Hiv positività.




Tutto ciò fa giungere in modo particolare le donne a una diagnosi di sieropositività più tardiva che coincide con la diagnosi di Aids conclamato, perdendo tempo prezioso ed esponendole a una progressione della malattia incontrollata.Un recente studio ha dimostrato che le nuove infezioni sessuali potrebbero esser ridotte del 30% se le persone fossero a conoscenza del proprio stato di sieropositività.




La regione più colpita in assoluto risulta essere la Lombardia, e nel 2010 il tasso di incidenza più elevato è quello del Lazio. Il problema è che la gran parte di queste donne si fida del proprio compagno. È sufficiente però che questo abbia anche un solo rapporto occasionale non protetto con donne sconosciute per contrarre il virus e poi trasmetterlo alla propria partner abituale.



Ed è proprio il turismo sessuale oggi il principale responsabile della diffusione dell'Aids tra le coppie etero. «Il grosso del contagio, circa il 45% dei casi, - ha dichiarato il presidente di Anlaids Lombardia Mauro Moroni - oggi avviene attraverso rapporti eterosessuali e il circuito che si va sviluppando è quello del turismo sessuale: nasce dal maschio che ha rapporti sessuali occasionali, non fa il test, si infetta e poi trasferisce il virus alla moglie o alla partner fissa». Di fronte a questa realtà le donne come possono difendersi?




 




 






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