Interruzione Volontaria della Gravidanza (IVG) e Complicanze
Categoria : RUBRICA MEDICA
Pubblicato da Dott. Luigi Scarpato in 6/9/2008
gifcuoreL' interruzione di gravidanza è spesso un momento difficile della vita di una donna. L'evento costringe a prendere in seria considerazione la propria capacità fecondante e il passaggio immediato al mondo adulto e fertile. Costringe a valutare la propria capacità di scelta rispetto ad eventi "inevitabili" solo per chi accetta il destino, ma non per donne che scelgono per sé, razionalmente e con equilibrio, il controllo medico della propria fecondità. Elemento femminile assoluto anche per chi non rimarrà mai incinta.


VisitaOgni intervento chirurgico è vessato da percentuali di complicanze. Aprirò in seguito una pagina specifica sulle complicanze con gli argomenti di sotto enunciati.

1.     Perforazione uterina

2.     Endometrite o infezione della mucosa uterina3.     Sinechie Uterine4.     Annessiti5.      Sterilità6.        Ru 486 una molecole utile, all'interno delle scelte della donna, nella riduzione delle Complicanze della Interruzione Volontaria Chirurgica della Gravidanza

Come laici è inevitabile porre la questione "riduzione del danno", ma anche crescita e senso della propria responsabilità.La consapevolezza e l'elaborazione, anche intima, dell'evento possono dare il senso della crescita personale anche se accompagnate dal dolore, ma è possibile anche un processo involutivo, come la perdita di una verginità ulteriore ormai persa, un senso di grande autocolpevolizzazione. Auguriamo a queste donne di poter trovare, almeno nel loro medico, quella capacità di ascolto e di induzione alla elaborazione; passaggio obbligato, per poter guardare senza sorpresa, il proprio mondo interiore alla scoperta della propria fisiologia riproduttiva. Sono descritti i due diversi metodi per l'interruzione di gravidanza, il chirurgico e il medico. Il secondo non è disponibile in Italia.

Metodo chirurgico per aspirazione.

Ricordando che l'aborto è legale in Italia dal 1978, speriamo che tutte le donne possano rivolgersi tutte a una struttura ospedaliera, che le tuteli dal punto sanitario e di tutto il rispetto della privacy. Ricordiamo che tutte le donne extracomunitarie, anche senza permesso di soggiorno, possono usufruire delle strutture italiane, senza alcun costo. Cerchiamo di garantire a tutte il rientro dall'aborto clandestino, ancora attivo in Italia, come da recenti eventi di cronaca e soprattutto dalle notizie riferite dalle pazienti.

L’aspirazione può generalmente essere effettuata entro le 12 settimane e 5 giorni (90 giorni) a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Per le donne con ciclo irregolare, è possibile regolarsi con le 10 settimane e 5 giorni dal possibile rapporto fecondante. A volte, per facilitare l'intervento, il collo dell’utero viene rilassato con un farmaco (prostaglandina), da assumere per via vaginale il giorno stesso dell’intervento. L’intervento viene eseguito solo in ospedale. Dopo poche ore si può tornare a casa.



L’intervento operatorio avviene sotto narcosi (anestesia generale) oppure sotto anestesia locale. Il collo dell’utero viene dilatato cautamente con dilatatori metallici fino ad un diametro da 6 a 12 mm. Viene in seguito inserita una fine cannula per l’aspirazione che rimuove i tessuti embrionali dalla cavità uterina. L’operazione dura circa 10 minuti. Il rientro a domicilio avviene tra le 2 a 6 ore seguenti l'intervento a seconda dell'anestesia, locale o generale. Generalmente, una visita di controllo viene effettuata nelle due settimane seguenti l’intervento. Metodo medico-farmacologico. Ru 486 con prostaglandine. Non legale in Italia.



La modalità di interruzione di gravidanza che utilizza l'RU 486 dà meno complicazioni del metodo chirurgico. E' quindi non deontologica la decisione di porre nell'ambito delle pratiche illegali, i protocolli descritti successivamente. Vi è circa 8 volte meno la possibilità di avere infezioni uterine post-aborto e sarebbe particolarmente indicato per le donne giovani (che potrebbero mantenere più facilmente la loro fertilità, le donne che hanno subito una isterotomia (taglio chirurgico sull'utero) come nel caso di cesareo o miomectomia (rimozione chirurgica dei fibromi uterini con la conservazione della parte sana, o in caso di allergia agli anestetici, l'utilizzo della modalità medica.. Questo metodo può essere prescritto entro la 7a settimana a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione.



L’interruzione può essere effettuata ambulatoriamente, sia in clinica sia in uno studio medico, con due farmaci: la Mifegyne (conosciuta anche con il nome di RU 486) e una prostaglandina. La Mifegyne blocca gli effetti dell’ormone progesterone interrompendo lo sviluppo della gravidanza. La prostaglandina induce contrazioni uterine e provoca l’espulsione dei tessuti embrionali.In presenza di personale medico, la donna assume tre compresse di Mifegyne. Poco dopo può rientrare a casa. Due giorni dopo, due compresse di prostaglandina sono anch'esse prese nello studio medico o in clinica. La donna rimane in osservazione per alcune ore. Per circa due terzi delle donne l’espulsione dei tessuti embrionali avviene in questo periodo, per alcune avviene più tardi a casa. A questo stadio molto precoce, l’embrione misura tra i 2 e gli 8 mm, a seconda della durata della gravidanza.

Circa due settimane dopo la presa della prostaglandina viene effettuata una visita di controllo.



 



QUESTE NOTE NON INTENDONO SOSTITUIRSI AL PARERE MEDICO CHE VA CONSULTATO ALL'INSORGENZA DEI PRIMI SINTOMI.