Vigili del fuoco: gli interventi a pagamento
Categoria : RUBRICA LEGALE
Pubblicato da Avv. Carlo Vitaliano in 29/10/2016
Il corpo dei pompieri italiani non se la passa bene: l’organico è ridotto, l’età media alta e i mezzi e le risorse sono scarsi. Gioco forza, quindi, ci si deve dedicare alle attività primarie e alle emergenze. Prevedere prestazioni a pagamento ha lo scopo di indurre il cittadino a valutare meglio le reali necessità di un intervento e ad evitare eventuali abusi di richieste non urgenti.
fuoco2


Sapevate che i vigili del fuoco, in alcuni casi, si pagano?

A stabilirlo è una vecchia legge del 1965. Più in particolare: i servizi di soccorso tecnico, quando non vi sia pericolo imminente di danno a persone ed a cose, e le visite ed i servizi di vigilanza, ai fini della prevenzione incendi, resi dal corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonchè le prestazioni del centro studi ed esperienze su richiesta di enti e di privati, sono effettuati a pagamento, in conformità delle disposizioni di legge.



A ribadirlo è anche il Consiglio di Stato, secondo cui il corpo dei vigili del fuoco svolge gratuitamente e a favore della collettività i propri servizi di soccorso pubblico, prevenzione ed estinzione di incendi e altre attività a esso assegnate da leggi o regolamenti, tranne i servizi a pagamento per soccorso non urgente e taluni di prevenzione degli incendi.



La normativa, in verità, non viene applicata uniformemente in tutta Italia, in quanto la gestione degli interventi a pagamento varia da presidio a presidio.


Quali sono gli interventi a pagamento

Possono essere effettuate, a richiesta di enti e di privati, le seguenti prestazioni:

– esecuzione di studi, ricerche e controlli, presso il Centro studi ed esperienze;

– servizi di vigilanza a stabilimenti, laboratori, natanti, depositi, magazzini e simili;

– soccorsi tecnici comprendenti: soccorsi stradali, recupero di automezzi e di natanti; impiego di autogru e di mezzi di sollevamento di pompe e di eiettori per lo svuotamento di pozzi e cisterne, vasche, ecc…; servizi di demolizione; servizi di sgombero dopo lo spegnimento di incendi, o in seguito a crolli od altri sinistri, quando sia cessato l’intervento di emergenza, nonchè altri servizi tecnici non urgenti, sempre che si tratti di servizi che rientrano nei compiti del corpo nazionale dei vigili del fuoco e che possono essere effettuati solo con l’impiego di mezzi in dotazione. Facciamo un esempio pratico di servizio tecnico non urgente: chiamare il 115 per l’apertura della porta di casa quando non ci sia una situazione di pericolo per l’incolumità di persone o animali è uno di quei casi in cui può essere chiesto il pagamento dell’intervento.



La valutazione, ad ogni modo, deve essere sempre fatta caso per caso.



Il corpo dei pompieri italiani non se la passa bene: l’organico è ridotto, l’età media alta e i mezzi e le risorse sono scarsi. Gioco forza, quindi, ci si deve dedicare alle attività primarie e alle emergenze. Prevedere prestazioni a pagamento ha lo scopo di indurre il cittadino a valutare meglio le reali necessità di un intervento e ad evitare eventuali abusi di richieste non urgenti.