Il Vangelo Scomodo - LE PERSONE MALVAGIE, OSSIA AVERE IL MALE NEL CUORE
Categoria : DIALOGO CON L'EDITORE
Pubblicato da Giuseppe Piccolo in 13/3/2015
LE PERSONE MALVAGIE, OSSIA AVERE IL MALE NEL CUORE. Parlare della malvagità umana è sempre un tasto delicato. Come bisogna comportarsi con le persone malvagie e che fanno del male? Su questo argomento, la Bibbia è un po' contraddittoria; da una parte si parla di giustizia e s'invoca il "Braccio Teso" di Dio, dall'altra s'invita a "porgere l'altra guancia". se il malvagio danneggia la vita dei miei fratelli, allora dobbiamo intervenire con altri mezzi per neutralizzare il comportamento malvagio, compresi la forza della giustizia, la punizione, la correzione e anche la correzione forzata per impedire che il malvagio faccia del male a sè stesso e agli altri.


Proviamo un po' ad analizzare questo argomento.Possiamo dire che: se la malvagità dei malvagi si esaurisce nella loro vita, si può pregare Dio affinchè tocchi il loro cuore e li converta. Se invece la malvagità si traduce in comportamenti esterni e raggiunge altre persone allora bisogna fare una distinzione.


Aforisma1


Se questi comportamenti sono rivolti alla nostra persona, possiamo sopportarli e dire come San Paolo: «Sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e compimento a ciò che , dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa.», cioè unisco la mia sofferenza alla sofferenza del Cristo per la conversione mia, dei fratelli e in particolare della stessa persona malvagia. Se invece la malvagità tocca la vita di altri e noi abbiamo la responsabilità di queste persone, dobbiamo intervenire per difenderle dal male che la persona malvagia può far loro.



Detto questo, possiamo prolungare la nostra riflessione per essere sempre più coscienti delle nostre reazioni di fronte ai mali del mondo e alle persone che li commettono. Parliamo da fedeli di Cristo che hanno ricevuto il mandato di amare come egli ama. Di fronte al malvagio esaminiamo anzitutto noi stessi e chiediamoci se abbiamo imparato a guardarlo con gli Occhi di Dio.



Per Dio il malvagio è un suo figlio che si sta facendo del male mentre fa del male ai fratelli. Dio per queste persone nutre un amore particolare. Le ama con il trasporto di chi vede un figlio andare verso la perdizione e si attiva per salvarlo. Non esita a dare la vita per lui (come tutti i genitori). Ma chiede anche il nostro aiuto e vuole servirsi di noi per riportarlo nella via della salvezza.



La prima cosa che Dio ci chiede è di guardarlo come egli lo guarda e amarlo come egli lo ama, cioè di avere in noi gli stessi sentimenti del Figlio che ha dato la vita per riportare a sè tutta l'umanità. In altre parole: Dio ci chiede di allargare la nostra visione e il nostro cuore e di vedere il malvagio non solo come una persona che fa del male a noi e ai nostri fratelli, ma anche a sè stesso e si espone alla perdizione. Poi chiediamoci di non essere passivi, ma di attivarci per impedire che questo fratello metta in pratica la sua malvagità. Il problema nasce quando dobbiamo chiederci come intervenire. Si aprono diverse possibilità, tutte ispirate dall'amore e dal senso di giustizia. La persuasione? Sarebbe la via ottimale, ma spesso non è percorribile.



La sopportazione?



Anche questa potrebbe essere una soluzione, ma a condizione che sia accompagnata da altre azioni volte a modificare il comportamento del malvagio, perchè la non-violenza non significa passività, ma significa reagire con una "violenza positiva" alla violenza e neutralizzare il malvagio cercando altre vie. Si può rispondere con gentilezza all'arroganza, con magnanimità alla grettezza, con amore all'odio e superare la logica dell'occhio per occhio e dente per dente imitando il Padre Celeste «che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.». Questo comportamento vale in modo particolare quando è in gioco la nostra persona.



Ma se il malvagio danneggia la vita dei miei fratelli, allora dobbiamo intervenire con altri mezzi per neutralizzare il comportamento malvagio, compresi la forza della giustizia, la punizione, la correzione e anche la correzione forzata per impedire che il malvagio faccia del male a sè stesso e agli altri.