SINTOMI
La prima percezione è la sensazione di un ingombro fastidioso a livello della vagina che talvolta si accompagna alla sensazione tattile di qualche cosa che esce dall'apertura vaginale particolarmente la sera o dopo uno sforzo talvolta anche lieve oppure quando si va in bagno o dopo essere state parecchio tempo in piedi. Nei casi più gravi (3° grado) la percezione è netta ed anche visiva: gli organi prolassati trascinano le mucose vaginali fuori della vagina ed il disagio è notevole. Particolarmente quando è coinvolta la vescica posso insorgere e coesistere sintomi urinari come incompleto svuotamento (ritenzione), incontinenza (perdita involontaria di urine), infezioni ricorrenti delle vie urinarie, ostruzione acuta.
La beanza (apertura) dell'introito vaginale ed il contatto delle mucose con l'ambiente esterno predispongono a fenomeni infiammatori e distrofici cronici.
FATTORI DI RISCHIO
Generalmente vengono considerate cause predisponenti:
- fattori eredo-familiari (predisporrebbero ad una eccessiva fragilità dei legamenti pelvici);
- il numero delle gravidanze e dei parti, il peso dei neonati (un prolasso può insorgere talvolta anche in gravidanza), eventuali lacerazioni del perineo;
- l'età e la menopausa (deficit di estrogeni);
- l'obesità e la vita sedentaria;
- un eccessivo uso del "torchio addominale" (sforzi eccessivi prolungati anche talvolta legati a costipazione cronica);
- precedente intervento di isterectomia radicale.
INCIDENZA, RILEVANZA DEL PROBLEMA
Il prolasso genitale è sicuramente una condizione altamente invalidante che importanti implicazioni psicologiche e sessuologiche. Talvolta si può accompagnare a deficit di continenza (urinaria e fecale). E' più frequente nelle donne di razza bianca; incide meno in quelle di razza asiatica e nera. incide particolarmente dopo i 50aa ma non è infrequente il riscontro anche in donne più giovani. La forma più diffusa è il prolasso vescicale (cistocele), seguito dal prolasso uterino ed in ultimo da quello rettale (rettocele).
LA TERAPIA: UN MODERNO APPROCCIO CHIRURGICO
Le tecniche chirurgiche fino ad oggi adottate si basano principalmente sulla ricostruzione del pavimento pelvico usando le strutture fasciali preesistenti; questo tipo di approccio è effettuato prevalentemente per via vaginale ed è associato speso all'isterectomia.
Ma proprio l'utilizzo di queste strutture "native" spesso deboli, può esporre la paziente a rischio di recidiva che secondo le diverse casistiche presenti in letteratura può oscillare tra il 5 ed il 30 % delle pazienti operate.
E' per questo motivo ed anche per rendere l'intervento più semplice e meno traumatico che si è pensato all'utilizzo di materiali protesici (reti) che possano garantire una lunga tenuta e non richiedano la contestuale asportazione dell'utero.
Questi materiali consentono di riparare sia i prolassi della parete anteriore che di quella posteriore della vagina; il tempo dell'intervento è più breve rispetto alla chirurgia classica e consente da dimissione precoce e la ripresa delle normali attività in tempi abbastanza brevi. Nella figura qui a fianco vedete l'applicazione di una rete (Perigee™) a livello della parete vaginale anteriore.
Costituiscono una controindicazione a questo tipo di intervento lo stato di gravidanza, la presenza di infezioni evidenti o latenti; l'intervento non è indicato per la correzione dell'incontinenza urinaria da sforzo. Una futura gravidanza andrebbe attentamente discussa.
PROBLEMATICHE APERTE
- tollerabilità dei materiali a lungo termine;
- possibile insorgenza di decubiti (lesioni tissutali da compressione).
PREVENZIONE
Una prevenzione è certamente possibile combattendo ad esempio l'obesità, la costipazione e la bronchite cronica (fumo di sigaretta) ma particolare attenzione deve essere posta al momento della gravidanza, del parto e del post-partum. Vanno evitati un prolungato impegno della testa fetale al piano perineale, la nascita per via vaginale di feti macrosomi (peso > 4000 gr), importanti lacerazioni vulvo-vaginali. Dopo ogni parto la puerpera dovrebbe essere sensibilizzata a segnalare eventuali episodi di incontinenza urinaria e dovrebbe essere incoraggiata ad effettuare una ginnastica perineale per tonificare il pavimento pelvico.
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