Tumore alla mammella - Io lo prevengo

Data 25/10/2023 8:10:00 | Categoria: Salute e Benessere

DonnaseniLa diagnosi precoce del carcinoma mammario è particolarmente importante, poiché rappresenta uno dei tumori più diffusi nella popolazione femminile. È scientificamente provato che, attraverso lo screening mammografico, la possibilità di guarire dal tumore alla mammella è maggiore perché l’analisi radiologica del seno riesce ad individuare noduli anche inferiori alla misura rilevabile alla palpazione.



SenodonnaI tumori alla mammella e l'importanza della diagnosi precoce




I tumori alla mammella rappresentano le neoplasie più frequenti nella popolazione femminile; circa una donna su dieci si ammala, nel corso della sua vita, di carcinoma mammario. Se la patologia viene scoperta quando il tumore è ancora piccolo e localmente circoscritto, le possibilità di guarigione completa sono superiori al 90%. Per mezzo di regolari accertamenti nell’ambito della diagnosi precoce è possibile scoprire l’insorgere della malattia e di conseguenza aumentare concretamente le probabilità di guarigione.



.La mammografia è un esame che si esegue con un’apparecchiatura radiologica – il mammografo – che, utilizzando raggi X, consente di individuare eventuali alterazioni del tessuto. La mammografia costituisce un’efficace metodica per riconoscere un tumore al seno, in quanto le radiografie ottenute permettono di evidenziare anche noduli molto piccoli, spesso non palpabili. La paura di una contaminazione radioattiva non è assolutamente giustificata perché con i moderni mammografi si usano raggi X a dosaggi molto ridotti.




Pertanto, le pazienti non hanno motivo di rinviare o di non effettuare la mammografia per paura delle radiazioni. Il rischio di non riconoscere un tumore alla mammella allo stadio iniziale è sicuramente molto maggiore.






Mammografia: cosa significa?




La mammografia è un esame che si esegue con un’apparecchiatura radiologica – il mammografo – che, utilizzando raggi X, consente di individuare eventuali alterazioni del tessuto. La mammografia costituisce un’efficace metodica per riconoscere un tumore al seno, in quanto le radiografie ottenute permettono di evidenziare anche noduli molto piccoli, spesso non palpabili. La paura di una contaminazione radioattiva non è assolutamente giustificata perché con i moderni mammografi si usano raggi X a dosaggi molto ridotti.




pPertanto, le pazienti non hanno motivo di rinviare o di non effettuare la mammografia per paura delle radiazioni. Il rischio di non riconoscere un tumore alla mammella allo stadio iniziale è sicuramente molto maggiore.






Lo screening mammografico



.Lo screening mammografico è un programma per la diagnosi precoce dei tumori alla mammella. Nell’ambito del programma le donne nella fascia di età compresa tra i 50 e i 69 anni sono invitate a sottoporsi ogni due anni ad una mammografia. Attraverso questi regolari accertamenti si può ridurre nettamente il tasso di mortalità per tumore alla mammella in questa fascia d’età.



Come si svolge lo screening mammografico?



Il giorno dell’esame: sarete ricevute da un/una tecnico/a di radiologia, che Vi spiegherà le modalità dell’esame. L’intera visita dura circa mezz’ora, mentre per eseguire le radiografie servono solo pochi minuti. Durante il controllo si esamina prima una mammella e poi l’altra. La mammella viene posizionata su un apposito sostegno in plexiglas e compressa con cautela dal piatto di plastica superiore. La compressione del seno è necessaria, in quanto solo così è possibile ottenere radiografie ottimali usando un dosaggio ridotto di radiazioni. Nel corso dell’esame vengono realizzate due radiografie per ogni mammella.

Come ottenere i risultati? L’esito dello screening Vi sarà comunicato per lettera nelle tre settimane successive all’esecuzione dell’esame. Nel 95% dei casi la mammografia non evidenzia alcuna alterazione, e in tal caso le donne vengono invitate a ripresentarsi due anni dopo, alla scadenza successiva.



Ulteriori accertamenti: se l’esito della mammografia è incerto, è necessario effettuare ulteriori esami radiologici alla mammella, che consentano di evidenziare meglio le zone sospette.



Risultati: alla fine delle indagini si può escludere, nella maggioranza dei casi, il sospetto di un tumore. Solo in rari casi è necessario eseguire una biopsia per dissipare ogni dubbio.



Cosa succede ai Vostri dati? Gli indirizzi per l’invito all’esame mammografico sono messi a disposizione dal Registro Tumori. Per l’invito all’esame, la refertazione nonché per garantire la qualità dello screening è necessario invece che i dati rilevati vengano inseriti in un apposito registro sulle neoplasie mammarie. Ovviamente i Vostri dati saranno trattati con la massima riservatezza, nel rispetto della normativa vigente sulla privacy.






Ulteriori accertamenti preventivi



Autopalpazione



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Chi, se non la donna stessa, conosce meglio le caratteristiche del proprio seno e riesce quindi a percepirne i cambiamenti? pEd è proprio per questa ragione che si consiglia alle donne di eseguire, una volta al mese, l’autopalpazione. Il periodo migliore per effettuarla è quello postmestruale quando la mammella si presenta morbida. Per quanto riguarda la tecnica di autopalpazione più appropriata si possono chiedere informazioni al proprio medico di fiducia.


Le alterazioni da ricercare sono:



  • Improvvisa variazione di forma, dimensione o asimmetria delle mammelle

  • Tumefazione sospetta della mammella

  • Comparsa di un nodulo

  • Alterazioni cutanee o arrossamenti della cute mammaria

  • Una retrazione del capezzolo

  • Alterazioni cutanee dei capezzoli

  • Secrezione dal capezzolo (soprattutto se striata di sangue)




In presenza di una o più alterazioni si raccomanda di consultare immediatamente il medico di fiducia.


Visita ginecologica.




Una volta all’anno le donne dovrebbero sottoporsi ad un esame clinico delle mammelle per la diagnosi precoce dei tumori. Il ginecologo o la ginecologa esegue un’accurata visita senologica, in cui ispeziona e palpa entrambe le mammelle e i cavi ascellari, onde individuare eventuali alterazioni altrimenti sfuggite all’autopalpazione.


Ecografia




Nel caso in cui lo screening mammografico e la visita senologica non abbiano dato una diagnosi certa, si può eseguire anche un’ecografia.






Donne a rischio elevato




Alle donne ad elevato rischio di tumore alla mammella si consiglia di effettuare accertamenti a scadenze ravvicinate già in età giovanile.




Si parla di rischio elevato quando sono state riscontrate neoplasie mammarie in ambito familiare (madre, sorella della madre, sorella). Tuttavia, questo non significa che, a causa di una familiarità positiva, ogni donna a rischio elevato si debba ammalare per forza di tumore, ma che quest’ultima dovrebbe stare particolarmente attenta e ricorrere con la massima rigorosità alla diagnosi precoce.






QUESTE NOTE NON INTENDONO SOSTITUIRSI AL PARERE MEDICO CHE VA CONSULTATO ALL'INSORGENZA DEI PRIMI SINTOMI.



 



 






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