IPERTENSIONE - Che cos'è - Classificazione dei valori di pressione arteriosa

Data 21/10/2023 9:20:00 | Categoria: Salute e Benessere

gif64L'ipertensione arteriosa è una condizione morbosa caratterizzata da un aumento dei valori della pressione arteriosa sistolica o massima (rilevabile durante la sistole che è la fase di contrazione del cuore) e della pressione diastolica o minima (determinata dalla fase di riposo o rilasciamento del muscolo cardiaco).



L'ipertensione può essere pericolosa, perché il cuore deve sostenere uno sforzo superiore alla normalità e, se è prolungato, può portare ad un ingrossamento del cuore stesso; inoltre il sangue che scorre nei vasi con una pressione elevata li sottopone ad una eccessiva usura e può danneggiarli gravemente, coinvolgendo in questa situazione anche tessuti e organi irrorati dai vasi colpiti, in particolare cuore, cervello, reni e occhi.



Definizioni e classificazione dei valori di pressione arteriosa gif163



























































Categoria


Sistolica (mmHg)




Diastolica (mmHg)


     
Ottimale



< 120





< 80


Normale 



< 130





< 85


Normale-alta



 130 - 139





85 - 89


Ipertensione di Grado 1 ("lieve")



140 - 159





90 - 99


  Sottogruppo: bordeline



140 - 149





90 - 94


Ipertensione di Grado 2 ("moderata")



160 - 179





100 - 109


Ipertensione di Grado 3 ("grave")



 180 > 180





110 > 110


     
Quando la pressione sistolica e diastolica di un paziente rientrano in categorie differenti, la classificazione va fatta in base alla categoria maggiore.



I PERTERSIONE SECONDARIA




Si parla di ipertensione secondaria quando la causa della condizione è nota e questo si verifica nel 25-30% dei casi. L'ipertensione può essere una conseguenza di patologie endocrine, di difetti enzimatici surrenali, di problemi vascolari, come una stenosi, cioè un restringimento, dell'aorta e di patologie renali.



Terapia

La terapia di questo tipo di ipertensione si basa sulla valutazione e sulla risoluzione della causa, che talvolta può essere anche chirurgica. Nella maggior parte dei casi l'ipertensione secondaria viene guarita dopo che la causa è stata scoperta e risolta.

Criterio fondamentale è quello di portare la pressione a valori vicini il più possibile a quelli normali e questo è spesso possibile con la terapia medica che si avvale di farmaci con diversi meccanismi ipotensivi efficaci e ben tollerati.



IPERTENSIONE ESSENZIALE



L'ipertensione detta essenziale ha un'origine sconosciuta ed è molto frequente: quasi il 90% degli ipertesi soffre di questo tipo di ipertensione. Numerosi fattori sono certamente importanti nella manifestazione dell'ipertensione essenziale, per esempio l'ereditarietà, la razza, la dieta, il regime di vita, l'età. Spesso l'invecchiamento è accompagnato da ipertensione anche nei soggetti che non hanno mai avuto precedentemente il problema o che addirittura in gioventù avevano il problema opposto.



Manifestazioni




Inizialmente l'ipertensione essenziale può manifestarsi con un aumento più o meno spiccato della pressione arteriosa non accompagnato da sintomi, tanto che il paziente può non accusare nessun disturbo e non accorgersene. Importante, quindi, è la misurazione della pressione periodicamente, specialmente ad una certa età oppure quando si manifestano i primi leggeri sintomi di cefalea, astenia, cioè stanchezza fisica e intellettuale, nervosismo, insonnia, vertigini, ronzii. Con il tempo e quando non è curata, l'ipertensione può causare problemi al cuore(angina, infarto, scompenso cardiaco), insufficienza vascolare cerebrale o renale con anomalie ematiche rilevabili in laboratorio, epistassi, offuscamento della vista(da retinopatia),aneurisma dell'aorta.



Terapia




L'ipertensione essenziale può essere curata, ma non guarita. La terapia medica è molto efficace, se seguita con attenzione e costanza, e riduce significativamente il problema ed eventuali complicazioni mantenendo la pressione a livelli accettabili, ma se si sospendono i medicinali l'ipertensione tende inevitabilmente a ripresentarsi. La decisione di trattare i pazienti con ipertensione non dovrebbe basarsi soltanto sul livello della pressione arteriosa, ma anche sulla presenza di altri fattori di rischio, di malattie concomitanti, di danno d'organo, di malattie cardiovascolari o renali, nonché di caratteristiche o elementi personali, medici e sociali inerenti il paziente.

Si deve prendere in considerazione l'età, il sesso, il fumo, il diabete, le colesterolemia, la storia familiare di pregresse malattie cardiovascolari in età precoce, il danno d'organo e la storia di pregresse malattie cardiovascolari o renali.

Si somministrano uno o più farmaci ad azione antipertensiva, come i diuretici, i vasodilatatori, i calcioantagonisti, i betabloccanti e altri simili, quindi il controllo medico è essenziale per definire la cura più adeguata e l'associazione farmacologica migliore per risolvere il problema specifico e per tenere sempre sotto controllo l'ipertensione ed eventuali alterazioni ad altri distretti.




Considerazioni




Alcune misure comportamentali possono influire positivamente sul controllo dell'ipertensione: una corretta attività fisica, un controllo del peso corporeo per evitare il sovrappeso o l'obesità, seguire una dieta equilibrata, evitare, se possibile, eccessivi stress emotivi.. Un utile complemento alla terapia medica sono alcune misure igienico-sanitarie come abolire il fumo, soprattutto in presenza di danni vascolari, seguire una dieta ipocalorica e iposodica per controllare il valore della pressione ed evitare alterazioni ematiche come, per esempio, una colesterolemia troppo elevata.




 




 




 






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