Che cos’è una testimonianza? Libro di Mormon

Data 19/4/2024 8:20:00 | Categoria: News

La nostra ferma testimonianza ci aiuterà a cambiare e quindi ad essere di beneficio al mondo. Anziano Dieter F. Uchtdorf. Membro del Quorum dei Dodici Apostoli 



Anziano Dieter F. UchtdorfNel Libro di Mormon, il Signore comanda al giovane Nefi di costruire una nave. Nefi obbedì subito a questo comandamento, ma i suoi fratelli erano scettici. Egli scrisse: «Quando i miei fratelli videro che mi apprestavo a costruire una nave, cominciarono a mormorare contro di me, dicendo: Nostro fratello è uno sciocco, poiché crede di poter costruire una nave; sì, e crede anche di poter attraversare queste grandi acque» (1 Nefi 17:17).





Anziano Dieter F. Uchtdorf

Membro del Quorum dei Dodici Apostoli  




Ma Nefi non si scoraggiò. Non aveva alcuna esperienza nel costruire navi, ma aveva una forte testimonianza personale che «il Signore non dà alcun comandamento ai figlioli degli uomini senza preparare… una via affinché possano compiere quello che egli comanda loro» (1 Nefi 3:7). Con questa potente testimonianza e motivazione, Nefi costruì una nave con la quale essi attraversarono le grandi acque, malgrado la forte opposizione esercitata dai suoi fratelli senza fede.

Voglio parlarvi di una mia esperienza personale di gioventù riguardo al potere delle giuste motivazioni.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la mia famiglia si ritrovò nella Germania dell’Est, occupata dai russi. In quarta elementare dovetti imparare il russo come prima lingua straniera. Lo trovai molto difficile a causa dell’alfabeto cirillico, ma col passare del tempo sembrava che andassi bene.

Ad undici anni, lasciammo di notte la Germania dell’Est a causa dell’ideologia politica di mio padre. Così andai a scuola nella Germania dell’Ovest, che a quel tempo era occupata dagli americani. Qui ai bambini era richiesto di imparare l’inglese, non il russo. Imparare il russo era stato difficile, ma l’inglese per me era impossibile. Pensavo che la mia bocca non fosse fatta per parlare l’inglese. I miei insegnanti si disperavano, i miei genitori soffrivano e io sapevo che l’inglese non era proprio per me.

Ma poi qualcosa cambiò. Quasi tutti i giorni pedalavo fino all’aeroporto per guardare gli aerei che partivano e atterravano. Leggevo, studiavo e imparavo tutto quello che potevo trovare sull’aviazione. A quel tempo il mio più grande desiderio era di diventare un pilota. Mi immaginavo già nella cabina di pilotaggio di un aereo civile o di un caccia. Sentivo chiaramente che questa era la mia vita!

Poi venni a sapere che per diventare pilota dovevo parlare l’inglese. Tutto ad un tratto, lasciando tutti esterrefatti, sembrò che la mia bocca fosse cambiata. Riuscii a imparare l’inglese. Richiedeva sempre molto lavoro, perseveranza e pazienza, ma riuscii a imparare l’inglese!

Perché? Grazie ad una giusta e forte motivazione!

Le nostre motivazioni e pensieri influenzano le nostre azioni. La testimonianza della verità del vangelo restaurato di Gesù Cristo è la nostra più forte motivazione. Più volte Gesù fece notare il potere dei pensieri giusti e dei buoni propositi: «Guardate a me in ogni pensiero; non dubitate, non temete» (DeA 6:36).

La testimonianza di Gesù Cristo e del vangelo restaurato ci aiuterà a imparare il piano di Dio per ognuno di noi e quindi ad agire di conseguenza. Ci rende sicuri della realtà e della bontà di Dio, degli insegnamenti e dell’espiazione di Gesù Cristo e della chiamata divina dei profeti degli ultimi giorni. La nostra testimonianza ci rende desiderosi di vivere rettamente, e il retto vivere rafforzerà la nostra testimonianza.


Che cos’è una testimonianza?




Una definizione di testimonianza è: «una solenne attestazione della realtà di qualcosa», che deriva dalla parola latina testimonium e dalla parola testis che vuol dire «testimone» («Testimony», http://www.reference .com/browse/wiki/Testimony; Merriam-Webster’s Collegiate Dictionary, undicesima edizione [2003], «testimony», 1291).

Per i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni il termine testimonianza è una parola familiare nel nostro modo di esprimerci. Invita dolci e teneri sentimenti, è sempre circondata da un alone di sacralità. Quando parliamo di testimonianza, ci riferiamo a sentimenti del cuore e della mente, piuttosto che a una sequenza di fatti logici e sterili. È un dono dello Spirito, una testimonianza dello Spirito Santo che alcuni concetti sono veri.

Una testimonianza è una conoscenza sicura, o una rassicurazione dallo Spirito Santo, della divinità dell’opera del Signore in questi ultimi giorni. Una testimonianza è «una ferma e motivante convinzione delle verità rivelate del vangelo di Gesù Cristo» (Marion G. Romney, «How to Gain a Testimony», New Era, maggio 1976, 8; corsivo dell’autore).

Quando rendiamo testimonianza, dichiariamo l’assoluta veridicità del Vangelo. In un’epoca in cui molti ritengono la verità come relativa, una dichiarazione di verità assoluta non è molto popolare, non è considerata politicamente corretta né opportuna. Una testimonianza «delle cose come sono realmente» (Giacobbe 4:13) è coraggiosa, veritiera ed essenziale in quanto ha una conseguenza eterna per l’umanità. Satana è contento se dichiariamo il messaggio della nostra fede e la dottrina del Vangelo come qualcosa di negoziabile, secondo le circostanze. La nostra ferma convinzione del Vangelo è un’ancora per noi; è sicura e affidabile come la Stella Polare. Una testimonianza è molto personale e può essere un po’ diversa per ognuno di noi, perché ogni persona è unica. Comunque, una testimonianza del vangelo restaurato di Gesù Cristo comprenderà sempre queste chiare e semplici verità:


• Dio vive. Egli è letteralmente il nostro affettuoso Padre celeste e noi siamo i Suoi figli.
• Gesù Cristo è il Figlio del Dio vivente e il Salvatore del mondo.
• Joseph Smith è il profeta di Dio tramite il quale è stato restaurato il vangelo di Gesù Cristo negli ultimi giorni.
• Il Libro di Mormon è la parola di Dio.
• Il presidente Gordon B. Hinckley, i suoi consiglieri e i membri del Quorum dei Dodici Apostoli sono i profeti, veggenti e rivelatori dei nostri giorni.

Acquisendo una più profonda conoscenza di queste verità e del piano di salvezza tramite il potere e il dono dello Spirito Santo, possiamo «conoscere la verità di ogni cosa» (Moroni 10:5).

Come otteniamo una testimonianza?




Sappiamo tutti che è più facile parlare della testimonianza che ottenerla. Il processo di acquisizione si basa sulla legge del raccolto: «poiché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà» (Galati 6:7). Nulla di ciò che è buono si ottiene senza lavoro e sacrificio. Dobbiamo lavorare sodo per ottenere una testimonianza, ma questo renderà noi e la nostra testimonianza più forti. Se rendiamo testimonianza, questa crescerà.

Una testimonianza è un bene prezioso perché non si ottiene soltanto con la logica o la ragione, non può essere acquistata, non la si può avere in regalo o ereditare dai nostri antenati. Non possiamo dipendere dalla testimonianza delle altre persone. Dobbiamo conoscere da noi stessi. Il presidente Gordon B. Hinckley ha affermato: «Ogni Santo degli Ultimi Giorni ha la responsabilità di conoscere da sé con una certezza al di là di ogni dubbio che Gesù è il risorto vivente Figlio del Dio vivente» (La Stella, ottobre 1983, 152).

La fonte di questa conoscenza certa e ferma convinzione è la rivelazione divina: «Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia» (Apocalisse 19:10).

Riceviamo questa testimonianza quando lo Spirito Santo parla al nostro spirito. Allora riceviamo una calma e ferma certezza che sarà la fonte della nostra testimonianza e convinzione qualunque sia la nostra cultura, razza, lingua o estrazione sociale. Questi suggerimenti dello Spirito, invece che la sola logica umana, saranno le fondamenta sulle quali costruire la nostra testimonianza.

Il fulcro di questa testimonianza sarà sempre la fede in, e la conoscenza di, Gesù Cristo e nella Sua missione divina; infatti Egli stesso dichiara: «Io son la via, la verità e la vita» (Giovanni 14:6).

In che modo quindi riceviamo una testimonianza personale dallo Spirito Santo? Questo viene descritto nelle Scritture:

Primo: desiderare di credere. Il Libro di Mormon ci incoraggia in questo modo: «Ma ecco, se voi risveglierete e stimolerete le vostre facoltà, sì, per un esperimento sulle mie parole, ed eserciterete una particella di fede… se non poteste fare null’altro che desiderare di credere» (Alma 32:27). Alcuni potrebbero dire: «Non posso credere, non sono religioso»; pensate: Dio ci promette l’aiuto divino anche se abbiamo solo il desiderio di credere; ma deve essere un desiderio reale, non finto.

Secondo: scrutare le Scritture. Ponetevi delle domande; studiatele, ricercate le risposte nelle Scritture. Ancora una volta il Libro di Mormon ha per noi dei buoni consigli: «Se fate posto affinché un seme possa essere piantato nel vostro cuore» grazie ad uno studio diligente della parola di Dio, il buon seme «comincerà a gonfiarsi nel vostro petto», se non resistete con la vostra incredulità. Questo buon seme comincerà a «dilatare la [vostra] anima» e «a illuminare il [vostro] intelletto» (Alma 32:28).

Terzo: fare la volontà di Dio, osservare i comandamenti. Non è sufficiente un dotto scambio di opinioni se vogliamo sapere personalmente che il regno di Dio è stato restaurato sulla terra. Anche lo studio saltuario non è abbastanza. Dobbiamo agire: e questo significa conoscere e fare la volontà di Dio.

Dobbiamo rivolgerci a Cristo e seguire i Suoi insegnamenti. Il Signore insegnò: «La mia dottrina non è mia, ma di Colui che mi ha mandato. Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio» (Giovanni 7:16–17; corsivo dell’autore). Il Salvatore disse: «Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti» (Giovanni 14:15).

Quarto: meditare, digiunare e pregare. Per ricevere conoscenza dallo Spirito Santo, la dobbiamo chiedere al Padre celeste. Dobbiamo aver fiducia che Dio ci ama e ci aiuterà a riconoscere i suggerimenti dello Spirito Santo. Il Libro di Mormon ci ricorda:

«Quando leggerete queste cose… ricord[ate] quanto misericordioso [è] stato il Signore verso i figlioli degli uomini, dalla creazione di Adamo fino al tempo in cui riceverete queste cose, e… medit[atele] nel vostro cuore…

Domanda[te] a Dio, Padre Eterno, nel nome di Cristo, se queste cose non sono vere; e se lo chiederete con cuore sincero, con intento reale, avendo fede in Cristo, egli ve ne manifesterà la verità mediante il potere dello Spirito Santo» (Moroni 10:3–4).

E il profeta Alma disse:

«Vi attesto che io so che queste cose… sono vere. E come supponete che io sappia che sono vere?…

Ecco, ho digiunato e pregato molti giorni, per poter conoscere queste cose da me. E… il Signore Iddio me le ha rese manifeste mediante il suo Santo Spirito; e questo è lo spirito di rivelazione» (Alma 5:45–46).

Cari fratelli e sorelle, Alma ricevette una testimonianza digiunando e pregando oltre duemila anni fa; anche noi possiamo avere la stessa sacra esperienza oggi.


A cosa serve una testimonianza?




Una testimonianza dona la giusta prospettiva, una corretta motivazione, un solido fondamento sul quale costruire una vita ricca di soddisfazioni e la crescita personale. È una costante fonte di fiducia, una fedele compagna nella buona e nella cattiva sorte. La testimonianza ci dona un motivo di speranza e gioia. Ci aiuta ad essere ottimisti e felici, e ci permette di godere delle bellezze della natura. È uno sprone a scegliere il giusto in ogni momento e in tutte le circostanze. Ci avvicina di più a Dio, permettendoGli di avvicinarsi maggiormente a noi (vedere Giacomo 4:8).

La nostra testimonianza personale è uno scudo protettivo e, come la verga di ferro, ci guida in sicurezza attraverso il buio e la confusione.

La testimonianza di Nefi gli diede il coraggio di ergersi ed essere numerato tra coloro che obbediscono al Signore. Egli non mormorò, non dubitò, non temette in nessuna occasione. Nei momenti difficili egli disse: «Andrò e farò le cose che il Signore ha comandato, poiché so che il Signore non dà alcun comandamento… senza preparare… una via» (1 Nefi 3:7).

Come il Signore conosceva Nefi, così Dio conosce noi e ci ama. Questo è il nostro momento; siamo in prima fila. La nostra ferma testimonianza ci aiuterà a cambiare e quindi ad essere di beneficio al mondo. Di questo rendo testimonianza e vi lascio la mia benedizione, quale apostolo del Signore, nel nome di Gesù Cristo. Amen.




 







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