Mangi tanto cioccolato? Forse sei depresso - Screening diabete, non cala mortalita' - Programma su stress neonati prematuri

Data 19/11/2023 8:30:00 | Categoria: News

PinocchioSe si scarta un cioccolatino nei momenti di tristezza bisognerà pensarci un po' su d'ora in poi perché un nuovo studio solleva addirittura il sospetto che il 'cibo degli dei' non sia 'cura' ma 'causa' degli stati depressivi. Pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine dai ricercatori dell'università della California, a Davis e San Diego, lo studio ha dimostrato che chi mangia molto cioccolato ha sintomi di depressione che aumentano all'aumentare delle porzioni di cioccolato ingerite al mese - Screening diabete, non cala mortalita' - Programma su stress neonati prematuri.



La ricerca è stata condotta su 932 partecipanti ai quali è stato sottoposto un questionario nel quale bisognava indicare le porzioni di cioccolato consumate al mese (intese come una tazza di coccolato, un quadratino, una barretta Ecc).


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E' stato poi valutato l'umore dei partecipanti con una scala di valutazione della depressione. E' risultato che le persone positive a una possibile depressione consumavano circa 8,4 porzioni di cioccolato al mese mentre chi era negativo ne consumava 5,4.




Inoltre, i sintomi della depressione aumentavano all'aumentare delle porzioni di cioccolato, consumate al mese. Non è chiaro, scrivono gli autori, se è la depressione a stimolare il desiderio di cioccolato, come auto-trattamento (i benefici sull'umore di questo cibo d'altro canto sono suggeriti anche da recenti studi) o se è il cioccolato stesso che potrebbe contribuire alla depressione.







Screening diabete, non cala mortalita' CAMBRIDGE - Contrariamente a quanto sostenuto da diversi studi precedenti gli screening per il diabete di tipo 2 non sembrano diminuire la mortalita' attribuibile alla malattia.



Lo afferma una ricerca dell'universita' di Cambridge pubblicata dalla rivista Lancet. L'analisi, durata 10 anni ha riguardato un gruppo di 20mila pazienti dell'est dell'Inghilterra tra 40 e 69 anni. I ricercatori hanno diviso i partecipanti in tre gruppi.



Al termine dello studio non sono state trovate differenze nella mortalita'.















SYDNEY - Un programma messo a punto in Australia, che insegna ai genitori a riconoscere e a rispondere ai segni di stress nei neonati prematuri, ha dimostrato di migliorare il loro sviluppo cerebrale. Il programma, sviluppato dalla psicologa Jeannette Milgrom dell'Ospedale Austin di Melbourne, parte da ricerche secondo cui oltre la meta' dei bebe' prematuri ha difficolta' di sviluppo di varia gravita' fra cui apprendimento, problemi sociali e comportamentali che persistono nell'eta' scolare.




 




 




 







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